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L’esempio di accoglienza di San Gregorio

Dopo le accese discussioni delle scorse settimane fra gli abitanti di San Gregorio nelle Alpi, sono arrivati il 16 novembre i sette rifugiati che nei prossimi mesi saranno ospitati, tramite la cooperativa Tempus, all’ex albergo Monte Pizzocco.
Nonostante le polemiche, gli appelli e i proclami di una parte della popolazione contraria all’arrivo dei profughi, la comunità sangregoriese ha dimostrato un grande senso di civiltà e umanità organizzando un benvenuto che non ha lasciato spazio a contrasti. Oltre ai tre striscioni di benvenuto appesi da alcuni cittadini in vari punti del paese, il comitato d’accoglienza, composto per l’occasione dal vicesindaco Giuseppe Brandalise, dall’assessore Sandra Curti, da qualche cittadino e alcuni rappresentanti della Consulta giovani del paese, ha ricevuto i rifugiati, tutti ragazzi giovani fra i diciotto e i ventotto anni provenienti dal Mali, Costa d’Avorio, Guinea e Camerun, con del tè, una fetta di torta e una cassetta contenente frutta e prodotti della tradizione locale.
L’obiettivo è quello di familiarizzare e semplificare la loro integrazione all’interno della società che, secondo Curti, avverrà tramite una «gestione attiva dell’accoglienza». Con questo scopo la Consulta giovani di San Gregorio si è resa disponibile ad organizzare, su richiesta dei rifugiati, una serata sulle tradizioni del paese e saranno pianificate iniziative volte sia a un loro coinvolgimento dinamico alla vita cittadina, sia a far capire a tutti i meccanismi dei flussi migratori e le relative conseguenze.
Eleonora Menegolla

Leggi il "taglio medio" della settimana scorsa.

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