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Alto Adige, salvo il punto nascite
«Troppo lontano l’altro ospedale»

È giusto difendere il punto nascite di Pieve di Cadore? Vista la recente decisione del Ministero della Salute, la risposta è sì: ne abbiamo diritto.
Il dicastero di Beatrice Lorenzin lunedì sera, 21 novembre, ha comunicato alla Provincia autonoma di Bolzano che il punto nascite dell’ospedale di Silandro, a metà della Val Venosta, potrà continuare l’attività in deroga alle disposizioni del Governo, che ha deciso la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno. La posizione orografica è l’unica motivazione addotta dal Ministero: dal paese più lontano della valle si può raggiungere Silandro in meno di un’ora, ma se quel punto nascite chiudesse l’ospedale più vicino diventerebbe Merano, a più di un’ora e mezza di distanza. Troppo, secondo il Ministero.
Se chiudesse il punto nascite di Pieve di Cadore, l’ospedale di riferimento sarebbe il San Martino di Belluno: 1 ora e 32 minuti da Cima Sappada, 1 ora e 24 da Costalta di Cadore, 1 ora e 29 da Fiames (Cortina), 1 ora e 40 da Misurina. Tutti possono trarne la logica conseguenza.
È vero che sul mantenimento del punto nascite di Pieve di Cadore c’è la parola data dal presidente della Regione Luca Zaia, ma forse ‐ per mettere Pieve davvero al riparo dal possibile “taglio” ‐ non sarebbe stato male presentare una richiesta di autorizzazione eccezionale al Ministero, o più precisamente all’apposito «Comitato percorso nascite nazionale». Come ha fatto l’Alto Adige mesi fa, entro i termini concessi dallo Stato.
Alla Provincia di Bolzano il Ministero ha posto delle condizioni: il rispetto di un modello organizzativo che preveda la stretta collaborazione con la più vicina stazione nascite dove si registrino oltre 1.000 nascite all’anno (in Alto Adige è Merano, da noi si arriva forse alle mille mettendo insieme Belluno e Feltre) e che preveda lo scambio dei medici specialisti. Inoltre, dovrebbe essere garantito un servizio attivo 24 ore prestato da quattro categorie professionali (ostetrica, ginecologo, anestesista e pediatra) a garanzia della sicurezza di mamme e figli.
A proposito, figli o figliastri? Stesse montagne trattamento diverso, già in atto, senza dover attendere gli scenari futuri: il Ministero e Venezia lo sanno che da anni ormai l’ospedale più vicino ad Arabba, dopo la chiusura del punto nascite di Agordo, è quello di Belluno, a 1 ora e 27 minuti di distanza?

Leggi il "taglio basso" della settimana scorsa.

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