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Dal 1° marzo strade bellunesi senza gestore

Il Consiglio di amministrazione di Veneto Strade, riunitosi martedì 7 febbraio, ha deliberato la volontà di sospendere i servizi di manutenzione sulle strade della Provincia di Belluno a decorrere dal 1° marzo prossimo venturo, salvo che entro tale data non intervengano fatti nuovi, come ad esempio la garanzia da parte della stessa Provincia di erogare a Veneto Strade, nel corso del 2017, 9 milioni di euro per le strade provinciali ex Anas e 6 milioni di euro per le strade provinciali cosiddette "storiche". Il Cda ha altresì deliberato, di autorizzare l’avvio delle procedure di Cassa integrazione guadagni per circa 90 dipendenti della sede di Belluno che attualmente si occupano della gestione della rete stradale provinciale bellunese.
La deliberazione ha subito suscitato la decisione da parte della presidente della Provincia di Belluno, Daniela Larese Filon, di convocare un’assemblea straordinaria dei sindaci (che, insieme al Consiglio provinciale, è uno degli organi della attuale forma di Provincia) per sabato 11 febbraio alle 10.30 nella sala convegni di Villa Patt di Sedico «per discutere in merito ai gravi problemi connessi alla viabilità provinciale e ai rapporti con Veneto Strade spa».
L’assemblea dei sindaci sarà aperta – è specificato nella convocazione – al contributo dei rappresentanti istituzionali invitati a parteciparvi che sono il prefetto, i parlamentari bellunesi, il presidente della Regione e i suoi assessori De Berti e Bottacin, il consigliere regionale Gidoni, i consiglieri provinciali, l’ad di Veneto Strade e i membri bellunesi del suo Cda (Guarnieri, Piol e De Bona), i sindacati, il capo compartimento Anas Veneto.
Contro la delibera del Cda di Veneto Strade hanno votato i bellunesi Guarnieri e Piol, quest’ultimo convinto che fosse possibile perseguire ancora una soluzione provvisoria (come già avvenuto per gennaio e febbraio) in attesa di definire la questione, anche per non ridurre della metà il volume d’affari di Veneto Strade. Per De Bona invece non ci sono più margini di attesa dal momento che Veneto Strade avanza già più di 28 milioni, un credito da recuperare e non da aumentare. Di entrambi la convinzione che la responsabilità è dello Stato che ha fatto mancare i soldi.

Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

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