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Sabato 22 luglio 2017

I volontari delle 500 Pro loco del Veneto in marcia su Venezia






In programma l’8 agosto la consegna al presidente della Regione delle oltre 7.000 firme con la richiesta di una legge che tuteli il volontariato.

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I volontari delle 500 Pro loco del Veneto in marcia su Venezia. La loro Unione (Unpli Veneto), presieduta da Giovanni Follador, li invita infatti, insieme ai sindaci e ai cittadini solidali, a partecipare ad un corteo che vuole richiamare l’attenzione sulle note vicende di Refrontolo. L’appuntamento, fissato per martedì 8 agosto alle 8.30, culminerà con la consegna al presidente del Veneto, Luca Zaia, delle oltre 7000 firme che hanno già siglato il Manifesto solidale e di buon senso, cifra destinata ad aumentare a 10.000 per il momento della consegna.


"Abbiamo avviato una raccolta firme a sostegno della Pro loco di Refrontolo, ma anche di tutti i volontari, per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto è successo alla stessa realtà trevigiana dopo la tragedia del 2 agosto 2014 al Molinetto della Croda", spiega Giovanni Follador, presidente Unpli Veneto. "Ora è venuto il momento di consegnare tutte le firme che abbiamo raccolto al presidente della Regione che si è reso disponibile a fare da tramite per portare le nostre istanze al Governo per dar vita ad una legge ad hoc che tuteli il volontariato. È assurdo che oggi in Italia valgono le stesse regole tanto per l’organizzazione della sagra del paese che per il concerto di Vasco Rossi".

Quello che partirà dalla stazione Santa Lucia di Venezia sarà un corteo silenzioso che rappresenterà oltre 7000 persone che hanno sottoscritto il Manifesto solidale e di buon senso che, in questi mesi, ha fatto il giro di tutti gli eventi e le manifestazioni promosse dal circuito Pro loco.

A mettere in moto il tumulto solidale la situazione in cui si trova coinvolta la Pro loco di Refrontolo, sulla quale, a 3 anni di distanza dai tragici accadimenti del 2 agosto 2014, grava una causa di due milioni e mezzo di euro (e il suo presidente Valter Scapol è accusato di omicidio colposo plurimo e disastro colposo).
"È vitale - prosegue Follador - la presenza di quante più persone possibili, per dare un messaggio forte alle istituzioni e all’opinione pubblica: mai come in questa occasione dobbiamo essere uniti per far sentire la nostra voce."


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