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Sabato 7 ottobre 2017
Cadore, l’occasione per un salto di qualità
Presentata a Belluno (nella foto) la candidatura del Cadore a "Capitale nazionale della cultura 2020".
Tutto è in regola. Il dossier per la candidatura del Cadore a capitale nazionale della cultura 2020, un documento di 60 pagine con la storia del territorio e i progetti di riqualificazione per gli anni futuri, è stato inviato a Roma. Una commissione di esperti valuterà ora le proposte dei vari comuni sparsi per l’Italia. In attesa di conoscere gli esiti della valutazione, una cosa è certa: nessuna proposta assomiglia a quella del Cadore che si candida con ventidue Comuni.
"È una grande novità da sottolineare ai tecnici", ha spiegato Pier Paolo Baretta, sottosegretario di Stato al ministro di Economia e Finanze, intervenendo a Belluno alla presentazione del progetto. "Si avverte forte la candidatura di una comunità e non, come avviene di solito, di una città".
Il progetto si apre con un’immagine che contiene in sé i due punti di forza su cui insisterà il Cadore: in basso un dipinto di Tiziano, in alto sullo sfondo le Dolomiti. "Qualsiasi discorso culturale non può che partire da Tiziano", ha spiegato Matteo De Deppo, direttore dei Musei della Magnifica comunità di Cadore. "Uno dei pittori più famosi al mondo nato proprio nelle nostre valli che si firmava Titianus Cadorinus sottolineando la sua provenienza. Oltre a sette lettere autografe di Tiziano e ad alcune opere, qui c’è la sua bottega".
"Si sta facendo un salto di qualità", ha sottolineato ancora Baretta. "Non si tratta più di sopravvivenza, ma di idee proiettate verso il futuro. Che venga approvata o meno, la proposta innesterà un processo irreversibile. Il Cadore è la rappresentazione di un’Italia che sta crescendo, che esce dalle sue difficoltà e guarda al futuro".
Altri particolari nell’articolo di Davide Piol che sarà pubblicato sul prossimo numero dell’Amico del Popolo.
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