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Sabato 7 ottobre 2017
I luoghi del Vajont visitabili in internet
La Fondazione Vajont ha mappato virtualmente, insieme a un operatore specializzato, i luoghi del disastro del 9 ottobre 1963.
Grazie a un visore per realtà virtuale «oculus rift» e all’applicazione "Google street view" oggi è possibile visitare i luoghi della tragedia del Vajont tramite internet, anche restando a casa propria. La Fondazione Vajont ha infatti mappato virtualmente, insieme a un operatore specializzato, i luoghi del disastro del 9 ottobre 1963. Così ora è sufficiente collegarsi all’applicazione per camminare sulla diga del Vajont, scoprire le parti vecchie di Erto e Casso, visitare il cimitero delle vittime a Fortogna, ammirare palazzo Mazzolà, la sede odierna del Comune di Longarone che è uno dei pochi edifici rimasti in piedi dopo la tragedia (si può fare la stessa cosa anche attraverso Google Maps o dal sito della fondazione Vajont).
"Tutto il mondo può così conoscere queste luoghi", spiega Roberto Padrin, sindaco di Longarone e presidente della Provincia di Belluno. "Certo, per comprenderli occorre visitarli e guardarli con i propri occhi, ma questo strumento può aiutare a rendere testimonianza, almeno in parte, di quella che è stata la tragedia del Vajont. I sentimenti che suscitano sono da scoprire di persona. Un dato positivo è che una persona su tre visita il luogo che ha scoperto virtualmente o consultato sulla mappa". Soddisfatti anche i componenti dell’associazione «Vajont-il futuro della memoria». "Sono contento dell’iniziativa", ha sottolineato il presidente Renato Migotti. "Spero che questo sia l’inizio di un’organizzazione razionale di coloro che gestiscono i flussi di turismo. Noi abbiamo circa ottomila persone l’anno che visitano la diga, ma devono essere accompagnate e istruite da persone che non siano solo volontari coordinati dalle Pro loco".
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