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Martedì 17 ottobre 2017

L’Italia e il mondo, in un minuto (Sir)






Malta, autobomba uccide la giornalista Caruana Galizia. Amatrice scelta tra i siti del World Monument Fund.

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Malta, uccisa in un attentato la giornalista Daphne Caruana Galizia. Aveva lavorato sul coinvolgimento di personalità locali nei Panama Papers
È stata uccisa da una bomba, collocata nella sua auto, la giornalista e blogger maltese Daphne Caruana Galizia. Aveva 53 anni ed era diventata nota per le accuse di corruzione che avevano portato alle elezioni anticipate dello scorso mese di giugno. L’attentato è avvenuto a Bidnija, nella parte centro-settentrionale di Malta, non lontano dalla casa nella quale viveva. Due settimane fa aveva ricevuto e denunciato minacce di morte. La giornalista era autrice di molte inchieste su casi di corruzione che hanno coinvolto anche Michelle, la moglie del premier maltese Joseph Muscat. Caruana aveva indagato sul coinvolgimento di personalità locali nei cosiddetti Panama Papers, in particolare sui «MaltaFiles». Nel dare l’annuncio dell’attentato, il premier Muscat ha condannato il «barbaro attacco», affermando che «quel che è accaduto oggi è inaccettabile». «È una giornata nera per la nostra democrazia e per la libertà d’espressione», ha aggiunto.

Europa, emergenza incendi in Portogallo e in Galizia, almeno 39 morti. Già 3 vittime per il passaggio in Irlanda di Ophelia
È di almeno 39 morti il bilancio degli incendi che stanno devastando il Nord e il Centro del Portogallo e la vicina regione spagnola della Galizia. La situazione più drammatica è quella del Portogallo, dove si sono registrati 36 morti, 63 ustionati e 7 dispersi. In Galizia, invece, le vittime sono quattro. Centinaia i roghi divampati, alimentati da fortissimi venti portati dall’uragano Ophelia, il cui successivo passaggio in Irlanda ha già causato la morte di tre persone. Ingenti i danni procurati, a iniziare da un esteso blackout che ha lasciato oltre 120mila abitazioni senza luce. E poi voli cancellati, traghetti fermi e scuole chiuse anche nella giornata odierna per prevenire incidenti. L’allarme è esteso anche a Galles, Inghilterra del nord e Scozia.

Spagna, arrestati i promotori delle rivolte separatiste in Catalogna
Hanno trascorso la loro prima notte in carcere Jordi Sachez e Jordi Cuixart, leader delle due organizzazioni della società civile catalana Anc e Omnium. I due sono accusati di «sedizione» per le manifestazioni indipendentiste di Barcellona del 20 e 21 settembre. Niente carcere, invece, per Josep Lluís Trapero, responsabile dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana; sarà sottoposto al regime di libertà vigilata, con divieto di espatrio e obbligo di firma ogni 15 giorni. Proteste spontanee si sono svolte in diverse città della Catalogna poco dopo la notizia degli arresti. Il presidente catalano Carles Puigdemont ha affidato a Twitter la sua reazione: «La Spagna incarcera i leader della società civile della Catalogna per avere organizzato manifestazioni pacifiche. Purtroppo ci sono di nuovo prigionieri politici». Intanto continua lo stallo politico tra Madrid e Barcellona. Da una parte Puigdemont non ha di fatto risposto alla richiesta di chiarimenti sulla dichiarazione d’indipendenza; dall’altra il governo centrale spagnolo, con la vice premier Soraya Saenz de Santamaria, ha confermato che giovedì 19 ottobre scadrà il secondo ultimatum, prima di attivare l’articolo 155 che commissarierebbe la Catalogna.

Yemen, decine di morti per il primo raid Usa contro l’Isis
Due campi di addestramento distrutti e decine di miliziani uccisi. È quanto annunciato dal Pentagono a seguito del primo attacco aereo condotto dagli Stati Uniti in Yemen, contro l’Isis. In una nota, viene comunicato che i raid hanno «minato i tentativi dell’organizzazione di addestrare nuovi combattenti». Secondo il Pentagono, «l’Isis ha usato i territori fuori controllo in Yemen per pianificare, dirigere, ispirare, reclutare per attacchi terroristici contro l’America e i suoi alleati in tutto il mondo. Per anni, lo Yemen è stato un hub per i terroristi». L’obiettivo delle «operazioni antiterrorismo» contro Isis e Aqap (Al Qaida nella Penisola Arabica) sono finalizzate a «ridurre le capacità dei due gruppi di coordinare attacchi esterni e mantenere il controllo di pezzi di territorio nel Paese».

Corea del Nord, i missili prima del dialogo. Pyongyang: «una guerra nucleare può scoppiare in qualsiasi momento»
La crisi nella penisola coreana «ha raggiunto un livello così teso e delicato che una guerra nucleare può scoppiare in qualsiasi momento». Lo ha dichiarato il vice ambasciatore nordcoreano alle Nazioni Unite, Kim In Ryong. Pyongyang non sembra intenzionata ad abbassare i toni, anzi un nuovo annuncio aumenta l’escalation. Secondo quanto riferito da un alto funzionario di Pyongyang citato dalla Cnn, «prima di iniziare negoziati con l’amministrazione Trump vogliamo dimostrare di essere in grado di inviare il chiaro messaggio che la Corea del Nord ha difese affidabili e capacità offensive tali da contrastare qualsiasi aggressione dagli Stati Uniti». L’obiettivo è mettere a punto un missile balistico intercontinentale (Icbm) in grado di arrivare fino alla costa orientale statunitense, con la possibilità di colpire New York e Washington.

Amatrice, la cittadina laziale inserita tra i siti del World Monument Fund
La cittadina laziale di Amatrice, emblema del terremoto che il 24 agosto 2016 colpì il Centro Italia, è stata inserita ieri tra i 25 siti che nel 2018 il World Monument Fund (Wmf) vuole proteggere tra quelli interessati da disastri di tipo naturale. L’annuncio è stato dato a New York, nella sede dell’organizzazione che si occupa di preservare luoghi archeologici e di interesse culturale nel mondo. L’interesse del Wmf è rivolto in particolare al Museo civico «Cola Filotesio» e alla Torre di Sant’Emidio, diventata uno dei simboli risparmiati dal terremoto di oltre un anno fa.


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