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Mercoledì 18 ottobre 2017

#orienterne ovvero: alla ri-scoperta del Monte Terne






Orienterne, prova superata con la Scuola Primaria di Bolzano Bellunese (Belluno). L’iniziativa proposta dagli organizzatori de La Velenosa è stata promossa a pieni voti.

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Gli organizzatori de La Velenosa, gara di corsa in montagna che si disputa in primavera a Bolzano Bellunese alle pendici del Monte Terne, all’ombra della Schiara, si sono inventati «Orienterne». Un’iniziativa voluta per riscoprire il Monte Terne e la sua storia, i ragazzini, in questo caso gli alunni della scuola primaria di Bolzano Bellunese, armati di una cartina da «orientamento» sono andati a caccia dei timbri posizionati nei vari punti d’interesse. Sono proprio questi luoghi che rendono unica nel suo genere questa sorta di caccia al tesoro.

I ragazzi, aiutati dalle loro insegnanti, hanno scoperto dei luoghi che poche decine di anni fa erano fondamentali per la vita quotidiana delle persone che abitavano in montagna. Grazie al lavoro dei «Velenosi» e all’interessamento di Sinteco e del negozio Tuttosport di Longarone, questi punti d’interesse sono stati puliti, messi in sicurezza e finalmente resi visibili, dal momento che la natura, incurante dell’importanza sociale che questi posti avevano, li ha fatti suoi ricoprendoli di erbacce, arbusti e rovi.

Molte volte si sente parlare di abbandono della montagna, della poca cura del territorio e soprattutto del poco interesse da parte delle giovani generazioni verso i luoghi che hanno fatto crescere i loro nonni e i loro genitori, l’Orienterne è un caso in controtendenza che vuole riscoprire i vecchi usi e le antiche tradizioni dei nostri nonni e nello stesso tempo avvicinare i più giovani alle loro radici storiche.

Timbro 1 Casèl de i Pavèi. Piccola grotta formatasi da un grosso masso adagiatosi in modo particolare sul terreno, la caratteristica volta esterna di questo masso è a semicerchio. Ai lati sono stati costruiti dei muretti a secco per permettere la chiusura quasi ermetica di questo piccolo spazio facente la funzione di labile frigorifero naturale. Veniva utilizzato per la conservazione del latte essendo il luogo più fresco prima dell’invenzione del frigorifero.

Timbro 2 Antresàsse. Sono due grosse vasche, costituite da un lavatoio per gli usi quotidiani e da un abbeveratoio per gli animali, rifornite da sorgente locale. Queste fontane erano molto importanti, prima della costruzione dell’acquedotto attuale, essendo la sola fonte di approvvigionamento idrico per tutto l’agglomerato denominato Case Bortòt. Il bestiame veniva portato qui quotidianamente percorrendo la così detta Strada de le Vache.

Timbro 3 Lavèl. Lavello in pietra rossa di Castellavazzo, utilizzato prevalentemente per il lavaggio dei panni. Raccoglie l’acqua dalla probabile continuazione verso valle della faglia per mezzo della quale alimenta la piccola sorgente che porta acqua alla piccola sorgente in prossimità delle case sul Còl de la Ròa.

Timbro 4 Casa Còl de la Ròa. Piccolo nucleo di fabbricati composto da abitazione, stalla e fienili, sorge sull’omonimo Còl de la Ròa. Nelle immediate vicinanze c’è una piccola sorgente di acqua. Nel vicino Fòss del Gravón si possono vedere alcune cave di pietra, sia da costruzione con spessori fino a 10-12 centimetri, che da laste con spessori fino 2-3 centimetri, utilizzate per la costruzione e la copertura del tetto della casa.

Timbro 5 Cave di pietra. Tutta la zona circostante i 3 grossi muri di pietra, comprese le attuali palestre per l’arrampicata, erano utilizzate per l’estrazione delle pietra. Pietre che potevano essere da costruzione per il loro spessore piu grosso, o da copertura dei tetti per lo spessore piu fine. Queste ultime per le copertura dei tetti venivano chiamate laste e per similitudine tetti a laste.


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