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Giovedì 19 ottobre 2017

Il Consiglio d’Europa esorta l’Italia a ripristinare l’elezione diretta delle Province






Il Bard divulga il testo della Raccomandazione, che tra l’altro rileva «divari tra le risorse finanziarie a disposizione delle regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario».

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Il movimento bellunese Bard divulga la Raccomandazione approvata dal Consiglio d’Europa sul tema del funzionamento delle Province in Italia. Nell’importante documento, presentato dal Bard con una conferenza stampa convocata oggi, giovedì 19 ottobre, nella sede della Provincia di Belluno, il Consiglio d’Europa esprime preoccupazione per la politica di tagli a risorse e personale delle Province ed esorta le autorità italiane a rivedere i tagli di bilancio e a ripristinare l’elettività degli enti.

La Raccomandazione è stata ufficializzata nella seduta di mercoledì 18 ottobre del 33° Congresso dei Poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa (la sessione era iniziata martedì 10 ottobre), con il titolo «La democrazia locale e regionale in Italia». La relazione è stata presentata da Jakob Wienen dei Paesi Bassi e Stewart Dickson del Regno Unito e fa seguito ai lavori della Commissione di monitoraggio che ha compiuto la terza visita dopo la ratifica, avvenuta in Italia nel 1999, della «Carta europea dell’autonomia locale».

La Commissione «rileva con soddisfazione che il principio autonomista è saldamente radicato nell’ordinamento statale, in virtù della Costituzione. Il rapporto plaude ugualmente agli sforzi compiuti dal paese per promuovere il decentramento». Ma viene anche espressa «preoccupazione per la generale carenza di risorse finanziarie degli enti locali, e in particolare delle province, e per l’assenza di effettive consultazioni sulle questioni finanziarie che li riguardano direttamente».

La raccomandazione entra nel dettaglio: «Si evidenzia altresì il fatto che gli enti locali non dispongono in pratica di personale adeguatamente qualificato» e in particolare «i rappresentanti delle province e delle città metropolitane non sono eletti a suffragio universale diretto e non sono retribuiti in modo appropriato per l’esercizio dei compiti di loro competenza. Si riscontrano infine divari tra le risorse finanziarie a disposizione delle regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario».

Non sono semplici osservazioni, perché la Raccomandazione si conclude con una esortazione esplicita alle istituzioni italiane: «Il Congresso esorta le autorità italiane a riesaminare, tramite consultazioni, i criteri per il calcolo dei tagli al bilancio e a revocare le restrizioni finanziarie imposte agli enti locali, per garantire loro risorse sufficienti, proporzionate alle loro responsabilità. Raccomanda altresì di chiarire le competenze delle province e città metropolitane, introducendo nuovamente l’elezione diretta dei loro organi di governo, prevedendo una retribuzione appropriata dei loro amministratori e riesaminando le attuali restrizioni imposte in materia di risorse umane a livello locale. Il Congresso raccomanda infine alle autorità italiane di vigilare affinché le regioni a statuto ordinario dispongano di una maggiore autonomia finanziaria di entrata e di spesa».


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