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Mercoledì 15 novembre 2017

«Bellunesi che hanno onorato la provincia in Italia e nel mondo»: la cerimonia il 2






La manifestazione indicherà anche quest’anno i bellunesi che con il loro lavoro, la loro capacità e solidarietà hanno dato lustro alla nostra terra. Si svolgerà a Ponte nelle Alpi, al palazzetto dello Sport di Polpet, sabato 2 dicembre. Tra i premiati Daniele Franco (nella foto).

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Compie 18 anni il Premio Internazionale «Bellunesi che hanno onorato la provincia in Italia e nel Mondo» organizzato da Provincia di Belluno, Associazione Bellunesi nel Mondo e i Rotary Club di Belluno, Feltre, Cadore-Cortina. La manifestazione indicherà anche quest’anno i bellunesi che con il loro lavoro, la loro capacità e solidarietà hanno dato lustro alla nostra terra. Si svolgerà a Ponte nelle Alpi, al palazzetto dello Sport di Polpet, sabato 2 dicembre con inizio alle 9.30. A presentare questa edizione, sotto il segno dell’arte e della bellezza, sarà Alessandro Rossi con interventi degli studenti della Scuola Primaria di Oltrerai e della Scuola Secondaria di I Grado «S. Pertini» di Canevoi e del Complesso bandistico «Val Cantuna» diretto dal maestro Fulvio Zanin. Anche quest’anno l’Associazione Bellunesi nel Mondo metterà a disposizione la diretta del premio via streaming.

Il premio riservato ai Bellunesi emigrati in Italia e nel mondo e ai loro discendenti, che mantengono vivo il legame con la terra delle radici, è assegnato a personalità distintesi nei settori: economico, imprenditoriale e professionale; delle istituzioni arte e cultura; sociale e solidaristico. Per il settore economico, imprenditoriale e professionale saranno consegnati due premi: a Ivan Stragà dalla Slavonia in Croazia (discendente di bellunesi originari di Provagna - Longarone) e a Daniele Franco di Trichiana. Per il settore istituzioni, arte e cultura verrà premiato César Augusto Prezzi di Bento Gonçalves (Brasile) le cui radici affondano a Santa Giustina. Per il settore sociale e solidaristico verrà premiata la pontalpina Danila Zampieri. Un Premio Speciale sarà assegnato anche quest’anno a un lamonese: l’artista Fortunato Campigotto abitante in Svizzera.

Sono previsti anche alcuni riconoscimenti alla memoria. Questi i loro nomi e profili.

Gino Casanova (1920-1994), nato a Campolongo di Santo Stefano di Cadore, emigrato con i genitori in Belgio, oltre al suo lavoro presso l’Euratom a Bruxelles, frequentò l’Accademia Reale delle Belle Arti di Liegi e fu valente pittore con notevoli mostre a Bruxelles e Parigi, onorando con le sue opere il Comelico, il Cadore, la provincia di Belluno e l’Italia nel Mondo con uno spirito proprio: la luce del Cadore. Le sue opere, di grandi dimensioni, molto significative, sono state esposte con successo per la prima volta in Italia a Santo Stefano di Cadore nell’estate 2017 dove il maestro Vico Calabrò così si è espresso: «Sorpresa ed emozione qui si è scoperto un artista esemplare: cultura e dedizione vero vanto del Comelico, impariamo!» (Santo Stefano di Cadore 05/08/2017).

Ferdinando De Bortoli (1929-2016), nato a Socchér di Ponte nelle Alpi, figlio di Angelo, emigrante in Svizzera e Francia. Prima carpentiere in Valle d’Aosta, poi caposquadra a Campobasso, si specializzò in corsi anche serali a Ponte nelle Alpi e in qualità di falegname lavorò prima in Svizzera e poi come capo cantiere nella regione Parigina. Nel 1973 subì un infortunio sul lavoro e non riprese il lavoro a causa di una grave invalidità. Anche se tutta la sua vita fu segnata dall’incidente del ’73, non si perse mai d’animo, dimostrando un carattere forte e combattivo. Trovò sempre motivazioni nuove per guardare avanti positivamente, dando scopo alla sua vita, con il sostegno e il contributo concreto e indispensabile della moglie e dei familiari. Fu persona generosa e sempre disponibile verso gli emigranti italiani che per la prima volta arrivavano in Francia per cercar fortuna. Durante il periodo di emigrazione si adoperò per far assumere diversi operai provenienti dal Bellunese. Fondò l’Associazione «Bellunesi nel mondo» a Parigi e ne fu primo presidente dal 1977 al 1988.

Bruno Faganello (1931-2015), nato a Socchér di Ponte nelle Alpi, completa gli studi artistici a Firenze, si trasferì a Bogotà, poi a Milano collaborando con il Corriere della Sera. Riconosciuto maestro dell’illustrazione libraria italiana e dell’editoria periodica da La domenica del Corriere a Epoca, dalla Selezione dal Reader’s Digest ai fumetti, ha rappresentato copertine e illustrazioni di importanti case editrici: Fratelli Fabbri, Mursia, Amz De Agostini, Mondadori. Negli anni ’80 e ’90 produsse illustrazioni per le copertine e le pagine interne di libri pubblicazioni da Rusconi, Garden Editoriale eccetera. Ha collaborato con il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige illustrando le tradizioni alpine.

Sergio Reolon, (1951-2017) originario di Castion (comune di Belluno) nato a Caracas (Venezuela) dove la famiglia era emigrata prima in Sud America e poi in Africa (Rhodesia, oggi Zimbabwe). Una vita all’insegna dell’impegno civile per il bene comune, a sostegno della montagna abitata, della giustizia sociale e dei diritti civili. Già presidente della Provincia di Belluno dal 2004 al 2009 e Consigliere regionale della Regione del Veneto, ha sempre seguito il mondo dell’emigrazione come consigliere dell’Abm dal 2009 e svolto un lungo, appassionato lavoro per l’inserimento delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. L’ultimo suo libro «Kill Heidi» è stato per amore: «Ho voluto scrivere perché fortemente innamorato della mia provincia».

Ecco un approfondimento delle varie personalità premiate quest’anno.

Ivan Stragà discendente di bellunesi originari di Provagna (Longarone) è nato a Plostine (Croazia) nel 1954. Imprenditore di successo fonda una ditta di trasporti internazionali, gestita con i fratelli e la famiglia, che impiega 150 automezzi e 180 dipendenti, molti di origine italiana. Sostenitore della vita sociale e della Comunità Italiana della Slavonia, regione della Croazia, dove nel 1876 emigrarono parecchie famiglie soprattutto del longaronese. Una comunità che si è fatta onore per laboriosità, professionalità e spirito di sacrificio. Ivan Stragà è da sempre attivo per le iniziative di valorizzazione delle radici della comunità bellunese della Slavonia.

Daniele Franco è nato a Trichiana nel 1953. Dopo la Laurea in Scienze Politiche e Master a Padova e a York in Gran Bretagna, ha tenuto corsi presso le Università di Bergamo e Trieste, l’Università Cattolica di Milano e la Scuola Superiore di pubblica Amministrazione. Entrato in Banca d’Italia, ha percorso una brillante carriera fino a rivestire il ruolo di Direttore del Servizio Studi che per l’Istituto Centrale costituisce una delle posizioni più significative tanto da portarlo a far parte del Direttorio della Banca. In quel periodo ha ricoperto incarichi anche presso la Commissione Europea di Bruxelles. Nel maggio 2013 è stato nominato Ragioniere Generale dello Stato. Si tratta di uno degli incarichi più importanti della Pubblica Amministrazione italiana in quanto tutti i conti pubblici sono soggetti alla sua sorveglianza.

César Augusto Prezzi, con radici materne a Santa Giustina, è nato nel 1962 a Santa Tereza, distretto di Bento Gonçalves in Brasile, ed è professore di storia, geografia e cultura regionale. Ha realizzato tutto il processo di riconoscimento del Comitato Veneto del Rio Grande do Sul, Comvers, e la registrazione di oltre venti associazioni culturali Venete e italiane in collaborazione con la regione del Veneto. Inoltre, ha collaborato alla fondazione di decine di associazioni venete, tra cui le associazioni bellunesi: Abm - Serra Gaucha e Abm - Vale do Taquari, entrambi nel Rio Grande do Sul, contribuendo continuamente alla fattibilità di nuovi progetti culturali da parte degli enti. Ha partecipato alla produzione di vari film il cui argomento è il patrimonio culturale della immigrazione italiana nel Rio Grande do Sul distribuiti in decine di paesi, tra i quali il Giappone e gli Stati Uniti d’America. Ha progettato la realizzazione del Punto di Cultura insieme al Ministero della Cultura - Iphan per la formazione dell’Orchestra di Fisarmoniche di Santa Tereza. Ha promosso e appoggiato, nel 2010, il processo d’inclusione del nucleo storico di Santa Tereza nel patrimonio Storico dell’immigrazione italiana in Brasile, primo processo in Brasile improntato sul concetto di paesaggio culturale. Conferenziere del Forum Mondiale del Turismo Sostenibile, è consulente presso l’assessorato al Turismo di Bento Gonçalves, per lo sviluppo di interventi formativi, di produzioni ed eventi valorizzando il patrimonio culturale con lo sviluppo di progetti di interscambio culturale e gemellaggi. È stato direttore del Museo Storico «Casa dell’Immigrante», di Bento Gonçalves con ricerche pubblicate anche in Italia. Già membro della commissione di cultura della Festa Nazionale del Vino, e responsabile della partecipazione all’evento di gruppi culturali e folcloristici dall’Italia ha idealizzato la Mostra di fumetti che ha riunito i principali vignettisti del Sud del Brasile. È l’ideatore del progetto «Percorsi della Memoria - Leoni in Piazze» nelle città storiche del Rio Grande do Sul 2013- 2017, per rendere omaggio alla presenza dei veneti nel Rio Grande do Sul in cinque città: Antonio Prado, Flores da Cunha, Ilopolis, Santa Tereza e Sobradinho. Attualmente sta prestando ausilio a numerose rappresentanze di impresari del Veneto alla ricerca di mercato e partner nel Rio Grande do Sul principalmente nei settori dell’energia rinnovabile, riciclaggio, macchine per mobili e vinicole, divulgazione di fiere, imprese del settore della metallurgica e innovazione tecnologica.

Danila Zampieri, abitante a Milano è nata a Canevoi di Ponte nelle Alpi nel 1949 e diplomata all’Istituto Magistrale. Sull’esempio di altri bellunesi, Tecnici Volontari Cristiani, affronta un periodo di preparazione in Francia per poi partire per il Ciad dove incontra il futuro marito Massimo Nicolai. Il sogno di vita comunitaria, condividendo tempo e spazi con altre persone, li porta prima in una comunità a Casale Monferrato e poi a Villapizzone, dimora padronale ridotta in rovina, nella periferia degradata di Milano che la famiglia Volpi e un gruppo di Padri Gesuiti stava ricostruendo. Danila afferma «Chi non rischia non educa». «Ecco, credo che abbiamo vissuto sin dall’inizio il rischio e la sfida». Qui si realizza una Comunità familiare, dove si aiutano ragazzi in difficoltà, proponendo uno stile di vita alternativo ed educando alla bellezza. La comunità oggi conta circa sessanta persone. A dicembre 2016 Mondo di Comunità e Famiglia conta di 36 esperienze di comunità di famiglie o condomini solidali.30 gruppi di condivisione,16 esperienze lavorative,20 segreterie provinciali attive in 9 regioni,9 associazioni di Volontariato regionali (Acf). Un forte modello educativo, capace di potenziare la diversità e identità di ognuno, la sobrietà, la non competitività, l’impegno civile, ma soprattutto il bene più grande, la Pace, secondo l’insegnamento ricevuto nella famiglia d’origine di Danila Zampieri a Canevoi di Ponte nelle Alpi, nella casa segnata dall’orizzonte dei monti a lei più cari: Dolada, Serva, Cavallo.

L’artista Fortunato Campigotto, nato nel 1941 ad Arina di Lamon, ha compiuto gli studi edili a Lamon. Fa il contadino prima a Torino e poi in Svizzera dove segue il padre muratore e si impiega prima in ferrovia e poi in una ditta edile. Nel tempo libero frequenta corsi privati conseguendo la qualifica di Capomastro. Frequenta corsi d’arte che gli permettono di creare opere scultoree con tutti i tipi di materiale: legno, bronzo, gesso, ferro, pietra, ottenendo numerosi riconoscimenti di pubblico e critica: dal Grand Prix d’Art ’84 alla Euro Galerie di Turgovia, alle esposizioni presso la Casa d’Italia a Zurigo, Ambasciata d’Italia a Berna. Fra le ultime opere quella della via Crucis nel paese natale, per la quale l’artista ha donato le 14 sculture raffiguranti la Passione di Gesù Cristo.


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