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Lunedì 19 febbraio 2018
La Camera di Commercio rilancia: A27 fino in Austria
La Camera di Commercio di Treviso-Belluno ritiene possibile riavviare i ragionamenti per proseguire l’autostrada verso Nord.
L’eurodeputato veneto Remo Sernagiotto non demorde ed è riuscito a compattare i simpatizzanti bellunesi, passando per Treviso: la sua idea di fare dell’A27 un corridoio di traffico e di servizi verso l’Austria ha trovato terreno fertile nelle categorie economiche di casa nostra in seno alla Camera di Commercio di Treviso-Belluno.
Stamattina, lunedì 19 febbraio, a margine della relazione sull’andamento dell’economia il presidente Mario Pozza ha annunciato che presto la camera di commercio organizzerà a Belluno un convegno per discutere del proseguimento dell’autostrada verso Nord. Secondo Pozza, primo presidente dopo la fusione della camera di Belluno in quella di Treviso, c’è un vasto bacino territoriale interessato a prolungare l’autostrada oltre Pian di Vedoia: lo rappresentano le categorie economiche bellunesi ma anche trevigiane, veneziane «e oltre, perché pare che l’Austria abbia cambiato atteggiamento su questo tema», ha detto il trevisano Pozza. A sentire il presidente, anche il governatore veneto Luca Zaia sarebbe possibilista.
L’ipotesi ha un davvero fondamento concreto o si tratta dell’ennesimo rilancio privo di sostanza?
Sta di fatto che nel Parlamento europeo il tema è sempre fermo al «no» uscito dal voto di alcuni mesi or sono, che è giunto dopo il «no» formale dell’Austria pervenuto anni fa al commissario di governo Bortolo Mainardi. E d’altra parte è chiaro il rischio: la riapertura del tema autostrada potrebbe distogliere l’attenzione e l’impegno dagli aggiornamenti infrastrutturali su cui si è lavorato in questi anni, come le opere per Cortina 2021 e il miglioramento della ferrovia con l’elettrificazione prima dell’«anello basso» e poi fino a Calalzo. La vicenda del ’’treno delle Dolomiti’’ è sotto gli occhi di tutti: il progetto del Calalzo-Dobbiaco è insabbiato da mesi dopo che i sindaci cadorini, invece di scegliere tra le ipotesi di tracciato A e B preparate dalla Regione, hanno chiesto a Venezia di predisporre anche il percorso C. E tutto si è fermato lì.
Approfondimenti nel prossimo numero dell’Amico del Popolo.
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