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Venerdì 2 marzo 2018

L’Italia e il mondo, in un minuto (Sir)






Voto del 4 marzo, ultimo giorno di campagna elettorale. Brexit, oggi parla la premier May.

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Italia, ultimo giorno di campagna elettorale. Il 4 marzo si vota per Camera e Senato. Regionali in Lombardia e Lazio
Ultimo giorno di campagna prima del voto di domenica 4 marzo (domani, 3 marzo, sarà giorno di «silenzio elettorale»). Gli italiani sono chiamati a rinnovare la composizione di Camera e Senato. In Lombardia e nel Lazio si gioca inoltre la partita delle regionali. Nella giornata di ieri il Movimento 5 Stelle ha presentato il suo governo «virtuale», nel senso che l’esecutivo si forma solo dopo le elezioni, l’incarico al presidente del Consiglio in pectore da parte del Capo dello Stato alla luce del risultato elettorale, la presentazione della lista dei ministri e il voto di fiducia in Parlamento. Sul palco del Tempio di Adriano si sono invece ritrovati i leader del centrodestra, con Lega e Forza Italia a indicare alcune linee programmatiche. Nel centrosinistra iniziative per richiamare al voto gli indecisi e per rilanciare i risultati del governo in carica.

Spagna, in Catalogna Puigdemont rinuncia alla presidenza e indica il nome di Sanchez, attualmente in carcere
Carles Puigdemont rinuncia alla presidenza della Catalogna: ieri il presidente destituito della Generalitat, autoesiliato in Belgio, che ha vinto le ultime elezioni di dicembre a capo di una coalizione indipendentista, ha indicato - con un videomessaggio da Bruxelles - come suo sostituto Jordi Sanchez, in carcere da ottobre con l’accusa di sedizione e ribellione. Puigdemont ha specificato che la sua decisione rappresenta l’inizio di una nuova tappa verso l’obiettivo irrinunciabile di una repubblica di Catalogna. «Ho chiesto al presidente del Parlamento catalano di non presentare in via provvisionale la mia candidatura per il ruolo di presidente della Catalogna e gli ho chiesto altresì di iniziare al più presto un giro di consultazioni con i diversi gruppi parlamentari per procedere all’individuazione di un nuovo candidato da presentare per la presidenza del governo autonomo. Gli ho annunciato che Uniti per la Catalogna proporrà la candidatura di Jordì Sanchez».

Brexit, atteso discorso della premier May. Restano posizioni distanti sui rapporti tra le due Irlanda
C’è attesa per il discorso di oggi della premier britannica Theresa May che torna a prendere posizione sul Brexit. I negoziati con Bruxelles sono in una fase di stallo per diversi aspetti, prima di tutto i confini tra le due Irlanda. Ieri May ha incontrato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e ha parlato di momento «costruttivo». May, scrive un portavoce in una nota, «resta ferma nell’impegno di evitare un confine hard in Irlanda», e tuttavia continua a considerare «inaccettabile» la proposta Ue di una unione doganale aperta all’Irlanda del Nord poiché minerebbe «il mercato interno e l’integrità costituzionale del Regno Unito». Prima dell’incontro, intervenendo a un evento di BusinessEurope, Tusk aveva insistito sulla proposta di creare «un’area comune» in Irlanda. Londra ha detto no a unione doganale e mercato unico, ha spiegato Tusk. «Ne prendiamo atto senza entusiasmo e soddisfazione», ma valutiamo in modo serio «le conseguenze».

Russia, Putin presenta un nuovo missile nucleare e minaccia: «adesso ascoltateci»
A pochi giorni dalle elezioni presidenziali, Vladimir Putin mostra i muscoli sia all’interno del Paese sia sulla scena internazionale. In Russia è stato infatti creato e ha superato i test un nuovo missile da crociera con un sistema di propulsione nucleare: lo ha detto ieri lo stesso Putin mostrando un video esemplificativo durante il suo discorso alle Camere. Secondo il presidente russo, il nuovo missile ha una gittata illimitata e una traiettoria di volo imprevedibile. «Abbiamo detto diverse volte ai nostri partner che avremmo preso delle misure in risposta al piazzamento dei sistemi antimissili americani. Nonostante tutti i problemi che abbiamo affrontato, la Russia era e rimane una potenza nucleare ma nessuno ci ha ascoltato. Allora ascoltateci adesso.

Economia, Trump, dazi su alluminio e acciaio. Rischio di guerra commerciale. L’allarme di Pechino
Il presidente americano Donald Trump ha confermato la sua intenzione di imporre dazi del 10% sull’import di alluminio e del 25% su quello dell’acciaio, senza entrare nei dettagli e con possibili eccezioni. La decisione dovrebbe essere formalizzata la prossima settimana con la firma di un provvedimento. Pesanti reazioni interne da parte del mondo industriale, mentre la Cina ha espresso grave preoccupazione» sulla politica commerciale Usa. Pur in mancanza di risposte immediate alla mossa americana, il ministero del Commercio, in una nota, ha ribadito che Pechino ha adempiuto a tutte le obbligazioni invitando Washington a risolvere le dispute con i negoziati. Al contempo Wall Street arretra di oltre il 2% con i dazi di Trump: emerge il rischio di una guerra commerciale.

Africa, aumentano le azioni terroristiche dei gruppi jihadisti che operano in diversi Stati del continente
«La minaccia agli interessi occidentali rappresentata dai gruppi jihadisti che operano in Africa è cresciuta costantemente negli ultimi dieci anni. Tanto che i ripetuti attacchi stanno trasformando il continente in una delle principali frontiere della guerra al terrorismo». L’allerta è contenuto in un nuovo rapporto pubblicato dalla Fondazione per la difesa delle democrazie, con base a Washington, che ha monitorato - rivela Nigrizia - tutti gli attentati contro gli interessi occidentali in Africa, compiuti tra gennaio 2007 e ottobre 2017 dalle formazioni radicali islamiste attive in Nordafrica, nel Sahel, nell’Africa occidentale e nel Corno. Dall’analisi emerge che i vari gruppi hanno affinato le capacità operative e aumentato il numero di azioni terroristiche che, nel periodo compreso tra gennaio 2012 e ottobre 2017, sono state 358; quasi il triplo rispetto alle 132, relative al quinquennio 2007-2011". La relazione evidenzia che la maggior parte dei 490 attacchi monitorati contro gli interessi occidentali, sono stati realizzati da al-Shabaab, Boko Haram, Gruppo per il sostegno all’Islam e ai musulmani (Gsim) e Movimento per l’unità e il jihad nell’Africa occidentale (Mujao). I gruppi jihadisti attivi in Africa hanno aumentato i loro attacchi alle infrastrutture per la produzione di energia, in particolare i gasdotti privi di protezione, e anche contro ambasciate, consolati ed edifici che ospitano uffici delle Nazioni Unite; sono inoltre aumentati i sequestri di turisti e operatori umanitari.


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