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Martedì 6 marzo 2018
In ricordo di Tino Parrasia
Tino Parrasia era viticultore a Ronco del Castagneto e aveva ideato la rassegna «D’Inverno a tavola Dolomiti».
Tino Parrasia non era solo un viticultore in quel di Ronco del Castagneto, vicino alla Slovenia, dove è chiara la vocazione per la coltivazione della vite; non era solo l’attento e capace contadino, coriaceo nello studiare i propri prodotti e nel saperli presentare e promuovere: dal Moscato rosa, al Filare Bianco e allo Schioppettino Barrique, tanto per ricordarne alcuni. Tino era un magnifico lettore e propugnatore della gastronomia fatta di gusto, tradizioni, festosità. Lo diceva spesso quando spaziava tra i diversi locali del Triveneto, organizzando le varie e riuscite rassegne: «Racconto il piacere di star a tavola, di conoscere i piatti tipici locali, con la cultura del territorio come fedele compagna, assieme ai miei vini dei Colli orientali del Friuli, semplici e schietti»«. Tino Parrasia era anche un giornalista. Per tutti è l’inventore del circuito «D’Inverno a tavola Dolomiti» di cui oggi si va fieri perché si è conservato nel tempo il grande valore dei prodotti tipici di qualità delle Dolomiti. Un territorio, il nostro, che secondo Parrasia meritava già trent’anni fa ampie attenzioni. Scriveva di una «laboriosa e suadente provincia dolomitica, con gente generosa, silenziosa e dall’alta professionalità e con prodotti di assoluta genuinità e sapori autentici». Tino comprendeva il valore della nostra terra e rinnovava il suo amore per il Bellunese con serate intense che ancor oggi vengono alla mente con tanto piacere. Parlava della Rassegna come di «una festa dell’arte e della cultura enogastronomica, espressione di vita, che informa il cervello e il palato, per divertire lo spirito e il corpo». Dino Merlin, patron della locanda Baita à L’Arte, da 28 anni in prima fila nella rassegna, ricorda commosso l’amico scomparso: «Tino, giornalista, viticultore, tennista, vulcano di idee. Ci hai onorato, rallegrato e arricchito con la tua amicizia. Siamo in tanti sgomenti e addolorati. Siamo sicuri che organizzerai cene in Paradiso e sfiderai a tennis Nostro Signore. Ciao Tino e grazie!».
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