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Mercoledì 14 marzo 2018

Marocchino si nascondeva a Feltre, possibile contatto con i fondamentalisti






La Questura di Belluno ha rintracciato il giovane e lo ha condotto a Torino per l’espatrio.

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Lunedì 5 marzo la Squadra Volanti della Questura di Belluno è stata impegnata in attività di pattugliamento rafforzato e strutturato del territorio coadiuvata da tre equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Padova.

Durante un controllo nella piazza della Stazione a Feltre è stato fermato un cittadino marocchino senza permesso di soggiorno né altro tipo di documento di riconoscimento. Il ragazzo, nato nel 1991, è stato accompagnato in Questura per accertamenti ed è risultato destinatario di un ordine di espulsione emesso nell’agosto del 2017 dalla Questura di Cagliari. Il giovane è stato quindi denunciato all’autorità giudiziaria e, come prevede la legge, colpito da un nuovo provvedimento di espulsione che, per restare sul piano tecnico-giuridico, trova il proprio presupposto questa volta non nella situazione di irregolarità sul territorio ma nella violazione del pregresso ordine di allontanamento già adottato dal Questore.

Gli uomini delle Volanti, tuttavia, dall’atteggiamento del ragazzo si sono accorti che era opportuno operare ulteriori indagini: il ragazzo ha deciso di collaborare e spontaneamente ha mostrato agli agenti il contenuto del cellulare, permettendo ai poliziotti di scoprirvi foto e video che lasciano pensare a una vicinanza del giovane ad ambienti fondamentalisti islamici. Di qui l’interessamento della Digos. Il ragazzo è stato rilasciato, ma ulteriori indagini hanno rivelato la pericolosità del giovane marocchino: i poliziotti nella notte di martedì lo hanno cercato a Feltre, a casa di parenti, per accompagnarlo al Centro Permanente per il Rimpatrio di Torino in attesa dell’espulsione, ma il giovane a casa non c’era più, sparito con tutte le sue cose.

La mattina dopo, mercoledì, la Questura anche con l’ausilio di apparecchiature tecniche lo ha cercato a tappeto finché il giovane nel pomeriggio è stato rintracciato, dopo vari sopralluoghi, grazie ad una complessa attività di pattugliamento del territorio. Era nascosto a Feltre, nella soffitta di uno stabile abitato da altri suoi connazionali.

Una volta fermato, il marocchino è stato accompagnato all’Ufficio Immigrazione della Questura e da qui direttamente a Torino presso il Centro Permanente per il Rimpatrio, dove è arrivato a notte inoltrata. Lunedì scorso, 12 marzo, è stato convalidato dal Giudice il suo trattenimento presso il Cpr; per lui ora si apre l’ultima fase dell’iter che porterà alla sua espulsione dal territorio italiano.


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