Pubblicità
Testata

Venerdì 13 aprile 2018

Dato un nome al cadavere sfigurato ripescato al lago di Busche nel 2017






Dalle indagini dei carabinieri è risultato essere Ali Ezadin, cittadino libico, classe 1994, allontanatosi qualche giorno prima del ritrovamento dal centro di accoglienza "ex San Siro" di Bagnoli di Sopra (PD).

Iscriviti alla Newsletter

Ascolta il testo

Il suo cadavere era stato ritrovato la mattina del 19 giugno 2017 a Busche di Cesiomaggiore allo sbarramento sul fiume Piave gestito dall’Enel, all’interno della griglia che serve per raccogliere i rifiuti portati dall’acqua.

L’ispezione cadaverica prima e l’esame autoptico successivamente, esclusero la presenza di segni di morte violenta, indirizzando le indagini sulla pista dell’annegamento avvenuto per disgrazia o per un gesto estremo del defunto. Tuttavia, quel corpo senza vita e logorato dalla lunga permanenza in acqua - la data della morte veniva fatta risalire ad una settimana prima del ritrovamento - rimaneva privo di identità: gli unici elementi in possesso degli inquirenti risultavano il sesso maschile, l’età apparente di 30 anni circa e le origini verosimilmente nordafricane.

Il difficile compito di identificare l’uomo e individuare con certezza le cause della morte veniva affidato ai Carabinieri della Compagnia di Feltre che, grazie ad una serie di accertamenti, ipotizzavano che la vittima potesse essere Ali Ezadin, cittadino libico, classe 1994, allontanatosi qualche giorno prima dal centro di accoglienza "ex San Siro" di Bagnoli di Sopra (PD).

Tuttavia non era possibile neanche procedere alla comparazione delle impronte digitali, proprio in considerazione dello stato avanzato di decomposizione del cadavere. Pertanto, solo grazie all’esame del Dna effettuato dal Ris di Parma, a cui i militari avevano inviato un campione biologico del defunto e alcuni indumenti rinvenuti nel citato centro di accoglienza appartenuti ad Ali Ezadin, oggi si è certi dell’identità, senza alcun dubbio attribuita al cittadino libico.

Il caso è stato quindi archiviato dagli uomini dell’Arma che, sulla scorta degli elementi raccolti nel corso di questi mesi, ritengono probabile che si sia trattato di un suicidio.


Leggi gli altri titoli di oggi.

Iscriviti alla Newsletter





Home
L’Amico edizione digitale
L’Amico su Facebook  
L’Amico su Twitter  
Le foto dell’Amico su Flickr  
L’Amico su YouTube  
L’Amico su Instagram  
Abbonamenti
Pubblicità
Privacy




Copyright © 2000-2019 L'Amico del Popolo S.r.l.
Piazza Piloni 11, 32100 Belluno
Tel. +39 0437 940641, Fax +39 0437 940661
Email redazione@amicodelpopolo.it
P.Iva/C.F. 00664920253