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Mercoledì 18 luglio 2018

Consumo di suolo, la Regione: «Il Veneto ha già detto stop alla cementificazione»






L’assessore veneto Cristiano Corazzari: «Gli effetti della legge regionale si vedranno nel tempo».

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«Il Veneto ha già detto stop alla cementificazione e all’urbanizzazione incontrollata imponendo con la legge 14 dello scorso anno un freno al consumo di suolo, a vantaggio del riuso e della riqualificazione dell’edificato esistente. Ma una legge è come una freccia scagliata da un arco: indica un obiettivo e una traiettoria, ma deve compiere il proprio percorso prima di centrare il bersaglio. Le stime tecniche sugli effetti della nuova legge regionale prospettano un rallentamento della velocità di consumo del suolo (rapporto ettari/anni) pari allo 0,17%».

Così l’assessore al territorio della Regione Veneto, Cristiano Corazzari, reagisce ai dati del rapporto Ispra sul consumo di suolo in Italia, che vedono Veneto e Lombardia ai primi posti per incremento della cementificazione.

«Sì, è vero, il Veneto ha avuto un modello di crescita molecolare e diffuso, che ha dilatato l’abitare sottraendo superficie ai campi e al verde», prosegue Corazzari, «dal 1970 al 2010 la crescita dell’urbanizzazione ha sottratto alla superficie agricola utilizzabile un’area grande come l’intera provincia di Rovigo. Ma è anche vero che nella classe amministrativa e nella coscienza collettiva si è affermata con convinzione l’esigenza di una svolta, che ha portato la Regione Veneto a dotarsi lo scorso anno di una legge urbanistica innovativa, che codifica l’obiettivo del ’consumo zero’ di suolo, da raggiungere entro il 2050, in linea con gli obiettivi comunitari».

«Spetta ora ai Comuni, ai quali la Regione ha indicato con apposito provvedimento la quantità massima di consumo di suolo ammesso», sottolinea Corazzari, «approvare le varianti di adeguamento dello strumento urbanistico generale, rendendo così operativa la ’frenata’ imposta alle nuove edificazioni. Secondo le nostre stime, le amministrazioni locali dovrebbero recuperare ben oltre il 40 per cento del territorio edificabile, pari a oltre 21 mila ettari».

«Il Veneto, da regione iper-edificata», conclude Corazzari, «è ora tra le prime regioni in Italia a essersi dotata di una legge innovativa in termini di pianificazione territoriale che inverte definitivamente la tendenza storica. Questa legge non vuole bloccare il settore dell’edilizia ma in Veneto questo settore deve ora volgere la propria attività non tanto al "nuovo", quanto al recupero e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con particolare attenzione alla rigenerazione urbana, all’eliminazione o riduzione delle barriere architettoniche e cura del paesaggio».



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