A San Vito di Cadore una casa di prostituzione






L’ha scoperta la Polizia di Stato. Individuato anche un appartamento a luci rosse a Jesolo. Denunciati un italiano e una cinese.

La Polizia di Belluno, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura di Belluno e iniziata con la segnalazione di alcuni residenti, ha scoperto a San Vito di Cadore una casa d’appuntamenti dove, dietro il "paravento" di massaggi cinesi, avvenivano prestazioni sessuali a pagamento.

La Squadra mobile di Belluno e il Commissariato di Cortina d’Ampezzo, con l’ausilio della polizia scientifica, ha effettuato il blitz all’interno di un appartamento in una palazzina del complesso residenziale «Valboite», perlopiù occupato da turisti nei principali periodi di vacanza.

Su disposizione del sostituto procuratore Simone Marcon, titolare dell’indagine, sono stati sottoposti a perquisizione i locali, ove è stata trovata una consistente somma di denaro in contante nonché una giovane donna cinese dedita alla prostituzione in possesso oggetti e farmaci chiaramente riconducibili a tale attività.

Il via vai di clienti (a tutte le ore, anche nei giorni festivi) era molto consistente (le prenotazioni avvenivano su annunci di giornale e siti internet), con un tariffario standard e sconti in caso di fidelizzazione.

Un cittadino italiano, nato nel 1951, e una cittadina cinese sono stati denunciati per sfruttamento della prostituzione.

L’indagine è andata avanti e ha portato alla perquisizione, sempre su disposizione della Procura di Belluno, di un appartamento a Jesolo in via Trentin, nel quale sono state trovate altre due cittadine cinesi prive di documenti e dedite alla prostituzione, sorprese in abiti succinti. È stato sequestrato il denaro relativo alla prostituzione della giornata, nonché tutto l’occorrente per i rapporti sessuali a pagamento.

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