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Mercoledì 25 luglio 2018
Lupi: in Veneto saranno monitorati con il radiocollare
Ok di Ispra e ministero dell’Ambiente al progetto sperimentale (nella foto il tavolo regionale per la gestione del lupo e dei grandi carnivori, convocato oggi, 25 luglio, a Venezia).
Radiocollare in arrivo per i lupi nelle aree comprese tra Lessinia, Monte Carega a Altopiano di Asiago. È quanto ha annunciato oggi l’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, al tavolo regionale per la gestione del lupo e dei grandi carnivori, convocato a Venezia. La cattura di alcuni esemplari e la loro geolocalizzazione mediante radiocollare permanente (con sgancio da remoto) è la nuova proposta presentata dalla Regione Veneto, e già approvata in via preliminare dal ministero dell’Ambiente e dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), per una gestione ’proattiva’ dell’animale carnivoro che da qualche anno ha ripopolato l’area montana del Veneto. Potranno essere catturati e anestetizzati fino a 10 esemplari (l’Ispra ha specificato tecniche, modalità e presidi ai fini di garantire l’incolumità) tra la metà dell’estate e sino alla fine dell’inverno, al fine di dotarli di collari Gps-Vhf per monitorarne con precisione abitudini di vita, spostamenti e attività.
«Si tratta della prima esperienza in Europa dell’utilizzo della telemetria per la mitigazione del conflitto tra uomo e lupo», ha spiegato l’assessore Pan. «I sistemi di cattura e di immobilizzazione farmacologica sono già stati sperimentati con successo in Toscana e nel parco della Maiella. Ora, grazie al supporto scientifico del dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Sassari e alla collaborazione tra polizia provinciale, personale della Regione, personale del Parco, agenti dei Carabinieri Forestale, sarà possibile gestire un progetto di stretto monitoraggio degli spostamenti, di conoscenza dettagliata della consistenza e delle attività dei branchi, ma soprattutto di allerta agli allevatori: quando il lupo si avvicinerà alle aree di allevamento e di pascolo scatteranno ’barriere virtuali’ e segnali di allerta in modo da avvisare l’allevatore e da scoraggiare il predatore con luci stroboscopiche e avvisi acustici».
L’utilizzo congiunto di videotrappole, sistemi di rilevazione telemetrica e di analisi genetiche – sottolinea Pan – saranno determinanti per consentire di intervenire prontamente e adeguare gli interventi di prevenzione anche in base agli spostamenti degli animali. «L’obiettivo - specifica l’assessore - è superare una gestione meramente passiva dei danni inferti con le predazioni e sposare invece un nuovo approccio, proattivo, di gestione del conflitto e quindi della convivenza tra zootecnìa e presenza del lupo».
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