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Lunedì 15 ottobre 2018 ‐ S. Teresa d'Avila
Stati generali della montagna, Uncem e Confindustria insieme
Elaborato congiuntamente un documento da presentare a Roma per lo sviluppo delle terre alte.
Oggi, lunedì 15 ottobre, alla vigilia dell’avvio degli Stati generali della Montagna, convocati per domani a Roma dal ministero delle Autonomie e degli Affari Regionali, Confindustria per la Montagna e Uncem (l’Unione nazionale degli enti montani) hanno presentato a Belluno un documento unitario per lo sviluppo delle terre alte con il presidente nazionale dell’Uncem, il piemontese Marco Bussone, il presidente regionale dell’Uncem, il sindaco di Santa Giustina, Ennio Vigne, il direttore di Confindustria Belluno Dolomiti, Andrea Ferrazzi.
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«Ripensare la montagna - è scritto nel documento – significa partire dal presupposto che essa chiede di non essere assistita, ma semplicemente essere messa nelle condizioni di competere, al pari della pianura e delle aree urbane. Di qui la domanda di un ambiente favorevole agli investimenti, perché costruire e organizzare una scuola, condurre un’impresa, realizzare un chilometro di strada o di banda ultra larga in montagna è più costoso che in pianura».
In particolare Uncem e Condindustria fanno presente di aver condiviso 6 ambiti di intervento. Il primo riguarda gli investimenti in reti di informazione e trasporto. Il secondo riguarda lo sviluppo economico rafforzando la ricerca e l’innovazione, investendo in formazione, promuovendo la competitività con particolare riferimento alle tecnologie digitali. Una terza linea di intervento riguarda il ruolo e l’evoluzione dell’impresa in ambito montano. Un quarto ambito di intervento riguarda la sostenibilità, la tutela delle risorse naturali e la messa in sicurezza del territorio. Un quinto ambito tocca la formazione della classe dirigente nel settore pubblico in un nuovo e stretto rapporto con il sistema delle imprese. Il sesto ambito di lavoro riguarda l’abbattimento del divario digitale nei distretti montani.
Tra le modalità indicate per raggiungere questi obiettivi anche l’introduzione di una fiscalità specifica, che tenga conto della situazione particolare di chi opera in montagna.
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