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sabato 23 Novembre 2024,

Tavolo delle infrastrutture, priorità a mobilità intervalliva e sbocco a nord

Ribadito il no alla chiusura della galleria Comelico (nella foto) senza valide alternative e compensazioni.

Contrastare l’isolamento cronico del Bellunese con nuove infrastrutture materiali e immateriali, anche energetiche, accelerando su una mobilità intervalliva più efficiente e sullo sbocco a nord.
È tornato a riunirsi, confermando le priorità per il territorio dolomitico, il Tavolo delle infrastrutture della Provincia di Belluno, realtà che vede schierati Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confartigianato, Cia, Coldiretti, Appia Cna, Confcommercio, Confagricoltura.

Convocati da Lorraine Berton, presidente dell’Associazione degli industriali, sindacati e categorie economiche hanno nominato nuovo coordinatore del Tavolo Vittorio Zollet, amministratore delegato di Zollet Ingegneria. Suo vice è Mauro Bez, attuale presidente della Sezione Ambiente, Territorio ed Energia di Confindustria Belluno Dolomiti.

«Oggi più che mai serve fare fronte comune e dire che le categorie economiche e i sindacati bellunesi sono allineati nel chiedere di uscire, una volta per tutte, dal gap infrastrutturale che attanaglia il territorio», affermano i componenti del Tavolo guidati da Zollet. «Rispetto al passato, ci sono opportunità concrete di finanziamento, dai fondi straordinari per le Olimpiadi alle progettazioni del Pnrr, piano che deve vederci protagonisti come territorio. Per frenare lo spopolamento e rendere più competitive le nostre aziende, l’unica strada da percorrere è quella di nuove infrastrutture sostenibili, siano esse viarie, tecnologiche o energetiche».

Oltre a migliorare e rendere più sicura la mobilità tra le valli, dallo Zoldano al Feltrino, è stata confermata la necessità di uno sbocco a nord per collegare il Bellunese direttamente con il cuore dell’Europa: «Questo è il momento di superare ogni approccio ideologico, utilizzando le migliori tecnologie in campo. Governo, Regione, enti locali devono remare nella stessa nostra direzione».

«Se questo territorio non migliora i collegamenti interni e quelli con l’esterno, nella direttrice Nord-Sud, rischia di autocondannarsi a una lenta agonia, peraltro già in corso come evidenziano tutti gli indicatori demografici. Questo invece è il momento dell’orgoglio e della ripartenza al di là di ogni retorica».

«Lavoratori e imprenditori bellunesi sanno cos’è la resilienza, la praticano da sempre, prima ancora che la pandemia sdoganasse questo termine. Alla politica – a tutti i livelli – chiediamo di fare di più. Bene le varianti di Longarone e Cortina – che scontano peraltro ritardi pesanti – ma occorre mettere in campo uno sforzo ulteriore di programmazione».

Nell’immediato, i componenti del Tavolo chiedono ad Anas e a tutti i livelli istituzionali di scongiurare la chiusura della galleria del Comelico. «Non si può isolare un intero comprensorio dall’oggi al domani senza una valida alternativa, sia viaria che in termini di compensazione per famiglie e imprese».

«La voce del mondo economico bellunese è compatta, chiediamo alla politica e agli amministratori di fare altrettanto», concludono tutti i componenti del Tavolo.

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