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martedì 5 Novembre 2024,

Feltre, inaugurato il Museo Civico Archeologico

Collocato al piano terra e primo di Palazzo Villabruna, sede storica del Museo Civico feltrino, offre momenti di immersione totale nel passato cittadino, grazie a un allestimento molto curato.

Porte aperte da oggi, venerdì 29 aprile, al nuovo Museo Civico Archeologico di via Luzzo a Feltre. L’evento, pur essendo atteso ed annunciato da lungo tempo, ha avuto luogo nel momento certamente più propizio della stagione turistica, che si preannuncia fin dal suo esordio già ricca e articolata di proposte. Fra queste proprio il nuovo sito culturale, ubicato in cittadella vicino a Port’Oria.
L’inaugurazione delle rinnovate sale espositive al piano terra e primo di Palazzo Villabruna, sede storica del Museo Civico feltrino, ha regalato agli ospiti intervenuti momenti di immersione totale nel passato cittadino, grazie al curatissimo allestimento che ha l’ambizione di “narrare” Feltre – anche per certi versi in modo inedito – come città organizzata territorialmente, con reperti che spaziano dall’àmbito preromano fino al Medioevo, e con un focus importantissimo sul periodo in cui fu municipium romano, ovvero dal 39 a.C. e fino a tutto il IV secolo d.C..
A presenziare la cerimonia di inaugurazione c’erano il sindaco Paolo Perenzin e l’assessore e vicesindaco Alessandro Del Bianco, vera anima dell’iniziativa, a cui è spettato il compito di illustrare non solo l’ambizioso progetto di far diventare la cittadella un propulsore della cultura del territorio feltrino, ma anche quello di rendere più moderni, tecnologici ed accattivanti spazi museali adatti per essere frequentati tanto dagli esperti quanto dagli studenti e dai più semplici cultori di storia patria.

Illuminotecnica capace di mettere in evidenza i dettagli più rilevanti delle sculture, codici qr-code in grado di essere scansionati con un comune smartphone per conoscere in modo approfondito le vicende di ciascun pezzo esposto, approfondimenti digitali e video adatti a rendere vivo e fruibile in modo intuitivo anche il pezzo lapideo più anonimo o incomprensibile al comune visitatore, sono solo alcune delle novità del sito di via Luzzo, con i suoi 150 reperti, alcuni dei quali mai esposti prima d’ora al pubblico, perché usciti e spolverati di fresco dai depositi della soprintendenza del Veneto.

Assieme agli amministratori erano presenti Anna Viviani, dirigente del settore Cultura, e la conservatrice Tiziana Casagrande, che ha avuto il compito di guidare i presenti alla scoperta – o ri-scoperta – del patrimonio storico esposto nelle sale del Civico feltrino. Si tratta di oggetti che narrano del passato glorioso di una terra di confine fra la pianura, con il suo mare Adriatico, e le Alpi, ma che racconta in modo interattivo anche di civiltà preromane – retiche e venetiche – e romane; di cultura materiale e immateriale – vedi gli aspetti antropologici e cultuali -, e dei collegamenti fra la città del Vittorino e il suo territorio limitrofo, oltre che dei suoi legami con altre parti del mondo allora conosciuto. Duemila anni di racconto di Feltria si sono concentrati in 7 sale espositive, ma che molto presto si moltiplicheranno con l’estensione della possibilità di visita anche alle sale dell’ex Casa Gaggia e della Casa del Custode.
Isabella Pilo

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