Un riconoscimento all’autenticità e al Made in Italy, a quel sapere artigiano che diventa storia. Mig 2022 premierà la famiglia Giolitti, che ha scritto pagine di storia non solo nel campo della gelateria artigianale, ma anche nelle vicende del Bel Paese. Arrivata alla quinta generazione, manda avanti lo storico locale nel cuore di Roma, a due passi dalla Camera dei Deputati e da Palazzo Chigi, meta di visitatori, golosi e vip. Ed esporta il gusto e il sapore italiano in giro per il mondo. Da qui nasce il premio che mercoledì prossimo verrà consegnato a Nazzareno Giolitti, caposquadra della quarta generazione di gelatieri.
Una storia, quella di Giolitti, che corre parallela ad alcune vicende che hanno segnato la Storia (quella con la “s” maiuscola) dell’Italia. L’inizio a cavallo tra 1848 e 1849, con un viaggio. La famiglia Giolitti, originaria del Piemonte, segue le truppe francesi di Luigi Napoleone Bonaparte chiamate da Papa Pio IX per riprendersi Roma dopo l’esilio forzato a Gaeta. Sono i mesi della Seconda Repubblica Romana e dei moti rivoluzionari. E Giuseppe Giolitti, proprietario di mucche da latte, rifornisce i soldati di panna, burro e altri prodotti. Un servizio catering ante litteram che rende già la lungimiranza di una famiglia che si farà strada. Il Papa, grazie alle truppe francesi, riesce a riprendersi Roma, e Giuseppe, grazie alla sua praticità nella gestione degli animali, comincia a lavorare per le famiglie nobili romane, come stalliere. Un infortunio però lo costringe a cambiare attività: rileva una licenza commerciale e impianta una latteria alla Salita del Grillo, a due passi dai Fori Imperiali. Negli anni l’attività prospera e si ingrandisce, inglobando anche la raccolta del latte dai pascoli nei dintorni di Roma. E nasce anche la prima forma di pubblicità (sempre perché i Giolitti hanno la vista lunga): Giuseppe espone i figli fuori dal negozio, “armati” di tazze di latte, e i visi paffuti dei piccoli, specchio del benessere, fa nascere il passaparola sulla qualità dei prodotti che escono dalla latteria, sostanzialmente burro e panna.
Il gelato arriva nel 1905, con la seconda generazione. Nazzareno Giolitti, figlio di Giuseppe (uno dei bambini che pubblicizzavano il latte alla Salita del Grillo) apre una seconda latteria a Testaccio, con annesso servizio di bar. E comincia a confezionare i primi prodotti di gelateria. I gusti sono quelli di un tempo, pochi ma genuini. E funzionano. A tal punto che la gelateria si sdoppia: nel 1930 Nazzareno lascia al fratello Angelino il locale di Testaccio e apre la storica sede di via degli Uffici del Vicario, nel cuore della capitale, a venti metri da Montecitorio. La sede che ancora oggi è “regno” di Giolitti, oltre che del gelato artigianale Made in Rome.
Si arriva così alla terza generazione, quella di Silvano Giolitti e della moglie Silvana, che dà grande impulso alla gelateria: apre una seconda sede all’Eur, e trasforma la genuinità del latte e della panna in prodotti eccezionali, rinomati e apprezzati perfino dagli attori americani che girano in città. Da lì è una corsa, ben fuori dai confini romani e italiani. La quarta generazione (quella dei figli di Silvano: Nazzareno, Margherita e Giovanna) porta il nome di Giolitti in giro per il mondo. La testa rimane saldamente in via degli Uffici del Vicario, ma intanto aprono gelaterie in franchising in Danimarca, in Svezia, negli Stati Uniti, a Istanbul, a Dubai, a Kwait City, in Corea del Sud e in Giappone. Proprio a Tokyo nelle prossime settimane sorgerà la terza gelateria Giolitti.
Nel frattempo, a Roma lavorano contemporaneamente tre generazioni, quella di Silvana, ancora operativa e pimpante; quella di Nazzareno, Giovanna e Margherita; e quella dei loro figli, Silvano e Fabiola (discendenti di Nazzareno), Benedetta e Beatrice (figlie di Giovanna), Andrea e Francesca (figli di Margherita). Una storia di famiglia conosciuta anche oltre oceano. Infatti, la gelateria nel cuore di Roma è meta di “pellegrinaggi” da parte dei divi di Hollywood, che hanno imparato a conoscerla grazie al film “Vacanze romane”. Nella celebre pellicola di William Wyler, Gregory Peck e Audrey Hepburn mangiano gelato Giolitti: è Silvano a portarlo sul set, coprendo in bicicletta il percorso dal laboratorio artigianale. «Da allora», racconta Nazzareno «ogni anno arrivano grandi attori a mangiare il nostro gelato. Da Dustin Hoffman a Michael Keaton. L’ultimo che è passato, poco tempo fa, è Sylvester Stallone».
La storia del gelato Giolitti non ha certo intenzione di fermarsi. È lanciatissima verso nuovi traguardi, senza mai abbandonare il know-how artigiano che l’ha resa grande. Ed è questo che sarà premiato a Longarone, in occasione della Mig 2022 (in programma dal 27 al 30 novembre). La famiglia Giolitti riceverà il premio “Mastri gelatieri” mercoledì 30 alle 15. Un riconoscimento al gelato come simbolo del grande Made in Italy.
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/