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mercoledì 27 Novembre 2024,

Borgo, l’intera comunità per una integrazione possibile

I 16 profughi presenti nelle strutture comunali sono gestiti dal Comune grazie anche al prezioso e insostituibile aiuto del volontariato.

Se è vero che esiste un proverbio africano che dice che «Per crescere un bambino serve un intero villaggio», a Borgo Valbelluna si può dire che «Per creare integrazione, serve una intera Comunità»; e così sta succedendo. Al momento nel Comune di Borgo Valbelluna – spiega a questo proposito l’assessora Marilisa Corso – sono ospitati 16 profughi presso le strutte comunali della ex-scuole e una vicina casa in località Cavassico e 12 in una struttura privata nella frazione di Niccia.

I 16 profughi presenti nelle strutture di proprietà comunale sono gestiti dal Comune grazie alla coordinazione dell’Ufficio Assistenza Sociale, Politiche per giovani e famiglia e al prezioso e insostituibile aiuto del volontariato e delle varie Associazioni presenti nel territorio: Croce Rossa, Alpini di Trichiana, Auser di Mel e di Lentiai, Caritas forniale, Insieme si può.

I pasti sono preparati presso il Centro Servizi di Trichiana grazie alla disponibilità della Valbelluna Servizi e sono trasportati e consegnati dai volontari a mezzogiorno e alla sera anche se a breve verrà allestita una cucina per rendere la comunità maggiormente autonoma. I vestiti e le scarpe, le stoviglie e alcuni generi di prima necessità sono stati raccolti grazie al gruppo di «Insieme si può» che ha sede presso l’ex-asilo di Mel.

Il supporto alla gestione della casa, alcuni generi di prima necessità e le prime lezioni di lingua italiana sono state impartite da volontari della Croce Rossa Italiana, mentre il dottor Balzan fornisce il proprio qualificato supporto medico.
Infine le assistenti sociali del Comune stanno supportando i ragazzi per le pratiche burocratiche e sanitarie oltre ad una attività di coordinamento generale, tra le quali organizzare i trasporti per i colloqui in Questura e in Commissione territoriale.

Da lunedì, in uno spazio riservato all’interno dell’ex scuola, è iniziato il corso di italiano con un insegnante incaricata del Cpia (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) e grazie alla sinergia e collaborazione con la Ceramica Dolomite.
Inoltre ieri, giovedì 8 dicembre, sempre nei locali dell’ex scuola di Cavassico, si è conclusa positivamente una bella azione di integrazione e solidarietà: i volontari dell’Auser di Lentiai, insieme alla comunità marocchina lentiaiese, si sono fatti promotori di una bella iniziativa preparando e offrendo il pranzo a base di couscous, che ha radunato tutti i ragazzi migranti presenti nel Comune di Borgo Valbelluna e alcuni dei volontari che li seguono.

«Siamo davvero orgogliosi e grati della riuscita di questa iniziativa proposta dell’Auser di Lentiai», dichiara Marilisa Corso, «pensare che intorno ad uno stesso tavolo si siano incontrati ragazzi di 10 nazionalità diverse, 5 religioni, svariate lingue e 28 storie che possono raccontare migliaia di chilometri di viaggio più o meno avventurosi, assieme ai volontari e alle persone di nazionalità marocchina lentiaiesi, ci fa pensare che integrazione non sia soltanto una parola e utopia, ma un dato di fatto, se c’è la volontà. Certo ci vuole impegno, costanza e crederci fino in fondo, coinvolgendo tutta la comunità. L’occasione è stata propizia per conoscere questi giovani ragazzi migranti con tante storie da raccontare, ma soprattutto con grandi sogni nel cassetto, che hanno rischiato di perdere tutto nella speranza di realizzarli. L’Amministrazione comunale conclude Marilisa Corso – è fiera che la comunità di Borgo Valbelluna abbia risposto con l’accoglienza davanti a questi drammi dell’umanità del nostro tempo».

1 commento

  • È una comunità che ha una lunga tradizione cristiana di accoglienza e di solidarietà: oggi è bello raccoglierne i frutti ed è importante continuare a seminare carità.

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