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martedì 26 Novembre 2024,

Chiusura della Galleria Comelico, Cgil Cisl e Uil: «Catastrofe sociale ed economica»

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente al prefetto

«Siamo alla vigilia di una catastrofe sociale ed economica con l’avvio di un cantiere che per il Comelico comporterà tre anni di passione: abbiamo chiesto con urgenza un incontro al prefetto per rappresentare tutta la nostra preoccupazione e per domandare misure adeguate per evitare di far morire un’intera vallata». I segretari generali di Cgil Belluno, Cisl Belluno Treviso e Uil Veneto Belluno, rispettivamente Denise Casanova, Massimiliano Paglini e Sonia Bridda intervengono sull’annunciata chiusura della galleria che scatterà dalla primavera per avviare i lavori di consolidamento, impermeabilizzazione e regimentazione delle acque, esprimendo preoccupazione e chiedendo al Prefetto chiarimenti su tempistiche, gestione del cantiere e viabilità alternativa. «Lo spopolamento della montagna non si combatte con le chiacchiere, ma con azioni concrete, garantendo servizi e una mobilità degna di un Paese civile – affermano Casanova, Paglini e Bridda -. Sono stati spesi fiumi di parole per la pista da bob di Cortina e neanche un accenno per una valle alla quale viene precluso per tre anni il transito attraverso lo snodo principale e fondamentale per il presente e il futuro dei suoi cittadini».

Al refetto, Cgil, Cisl e Uil chiedono chiarezza sulla durata del cantiere e sulle conseguenti limitazioni orarie imposte al traffico, in particolare nelle ore notturne e del primo mattino. «È necessario prevedere orari che permettano il transito al mattino a lavoratori e studenti – sostengono i tre segretari – e impegnarsi per limitare al massimo i disagi per le persone sole e anziane, che rischiano di trovarsi ancora più isolate e in difficoltà per quanto concerne l’accesso alle cure, per non parlare delle urgenze». Le ipotesi alternative al passaggio per la galleria Comelico non convincono le organizzazioni sindacali e a preoccupare ancora una volta è l’assenza di programmazione. «Camion e autobus non potranno transitare, neppure in orario diurno, perché il passaggio all’interno della galleria sarà precluso ai mezzi superiori a 3,80 metri – fanno notare Casanova, Paglini e Bridda -, così come non va trascurato il contingentamento dell’accesso delle auto».

I percorsi alternativi ipotizzati non soddisfano i requisiti di sicurezza e neppure i tempi di percorrenza. «Il transito per il passo di Sant’Antonio – evidenziano – non è praticabile per il traffico pesante ed è pericoloso in inverno. Coltrondo, a sua volta, non è un’alternativa plausibile. La stessa deviazione verso Cortina, la cui area è già interessata dai cantieri per le Olimpiadi, lascia immaginare quali saranno i disagi». L’unica vera soluzione, secondo Cgil, Cisl e Uil, è il ripristino della strada di valle, che costeggia la diga di Auronzo e che prima della realizzazione della galleria Comelico era la principale arteria percorsa dai comeliani. Sarebbe stato necessario manutentarla costantemente, invece, è stata abbandonata a se stessa. Due anni fa il governo Draghi aveva stanziato 50 milioni di euro per i lavori di ripristino della strada della valle, ma una volta cambiato l’esecutivo, di quel finanziamento non si è più saputo nulla. «Non è accettabile – concludono Casanova, Paglini e Bridda – che una comunità con oltre 7.000 abitanti venga lasciata precipitare verso il baratro, nel sostanziale disinteresse delle istituzioni e con rischi di danni economici incalcolabili».

1 commento

  • Certo che la lungimiranza dei sindaci comeleani e provincia è disarmante,adesso si accorgono dell’utilità della vecchia strada, fino ad ora dove erano ? In comunità montana ? A giocare a carte. C’è anche lo svincolo alla diga appena ad inizio paese di Auronzo Per il passo S.Antonio che aspetta da decenni la realizzazione chissà come finirà !!!speriamo non MALE….

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