Si è concluso il viaggio in Europa organizzato dalle Scuole in Rete con la Consulta provinciale degli studenti, nell’ambito delle politiche giovanili dell’Ufficio scolastico. «È stato un grande piacere – dichiara Nancy, presidentessa della Consulta provinciale degli studenti – partecipare a questo viaggio: un cammino per me e tanti giovani bellunesi verso il nostro futuro, perché ci ha permesso di capire cosa significhi far parte dell’Europa e comprenderne l’importanza e i valori». Nei giorni dall’11 al 16 febbraio 80 ragazzi hanno infatti attraversato Svizzera, Francia, Belgio, Lussemburgo e Germania visitando alcuni dei luoghi più importanti dell’Unione Europea, a completamento del corso “L’Europa e il suo progetto di pace e sviluppo, unicum nella storia dell’umanità” svoltosi negli scorsi mesi e volto a valorizzare la cittadinanza attiva e la partecipazione ai temi di diritti umani, cittadinanza europea e impegno verso la comunità. Il corso ha visto infatti gli studenti affrontare diversi temi tramite incontri e dibattiti con esperti e docenti: dalla Shoah al futuro dell’Europa, dalla geopolitica alla crisi economica, dalle istituzioni europee a quelle internazionali, per finire con un focus sull’economia italiana e l’integrazione europea con Daniele Franco, ministro dell’economia del governo Draghi.
«È stata un’esperienza entusiasmante ed istruttiva: abbiamo compreso il funzionamento delle Istituzioni europee, ma soprattutto l’importanza di superare i confini per realizzare un progetto comune. Noi stessi lo abbiamo sperimentato nel nostro piccolo perché ci siamo incontrati tra scuole diverse per condividere il viaggio, divertendoci molto», afferma Alvise, del Liceo scientifico Galilei. Con loro, anche docenti di diverse scuole che si sono messi a disposizione per permettergli di vivere quella che hanno definito un’esperienza unica. C’era il vicepresidente dell’Associazione Amici delle Scuole in Rete. «Respirare l’aria dell’Unione Europea – ha commentato Tommaso Donatucci, docente dei Licei Renier di Belluno – fa sentire quanto piccoli siano i nostri conflitti regionali e quanto grandi siano le possibilità per tutti noi. Ognuno di noi, infatti, con la sua storia e le sue radici, è irriducibilmente importante e contribuisce a una realtà fatta di valori e speranze per il futuro».
«Si tratta dell’ennesima dimostrazione che il viaggiare, se ben preparato e accompagnato, è il miglior metodo per imparare: i ragazzi hanno interiorizzato le conoscenze acquisite grazie al confronto con gli esperti incontrando in prima persona luoghi e istituzioni che sembrano lontani ma che, in realtà, permeano le nostre vite. Hanno inoltre compreso che possono diventare protagonisti del loro futuro se sapranno accedere con curiosità e apertura alle conoscenze, ai luoghi e alle persone. Un viaggio dunque nella storia, nella geografia e nelle istituzioni per comprendere che dobbiamo tenerci stretto questo progetto unico di pace e sviluppo che si chiama Unione europea, e lavorare per migliorarla. La cosa più entusiasmante è sentire dichiarare dai ragazzi di essere tornati cambiati o di aver trovato la strada per i propri studi», conclude Franco Chemello, docente e referente per le Scuole in Rete.
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