A seguito della notizia per cui il Consiglio di Stato, con sentenza del 21 giugno, ha ripristinato i vincoli paesaggistici sui Comuni del Comelico e su Auronzo (Belluno) apposti nel 2019 da un decreto del Ministero dell’Ambiente, si è tenuto lunedì 24 giugno un vertice tra i sindaci del Comelico, per esaminare la sentenza.
«Dopo un’ora di confronto sulle possibili scelte da mettere in campo» – fa sapere una nota diffusa in queste ore – «i primi cittadini hanno deciso di aggiornare il tavolo nelle prossime settimane, quando si faranno coadiuvare dai legali, che hanno seguito fino ad ora i ricorsi e hanno sostenuto gli enti comunali in questo tortuoso percorso giudiziario. Resta ferma, comunque, l’intenzione di proseguire il cammino uniti, senza lasciare che le conseguenze della sentenza del Consiglio di Stato possano spaccare l’unità dei Comuni coinvolti».
È nelle loro intenzioni contattare e coinvolgere «anche la Provincia di Belluno e la Regione Veneto, che si sono sempre affiancate ai Comuni, nel tentativo di mitigare quanto più possibile le conseguenze di una sentenza che introduce elementi e procedure burocratiche complesse, determinando allungamenti dei tempi e aumento dei costi sia per i privati cittadini che per gli enti pubblici. Anche il Comune di Auronzo di Cadore verrà contattato per stabilire una strategia condivisa ed efficace».
Con ciò, «i Sindaci del Comelico ribadiscono la loro vicinanza al territorio e ai cittadini e continueranno a cercare tutte le soluzioni possibili con determinazione e impegno costante».
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6 commenti
Giovanni
Tanti bei angoli della nostra italia, sono frutto dell’opera dell’uomo di quando non c’erano regole edilizie o paesaggistiche. È giusto che chi vi abita abbia il dominio proseguire nella evoluzione tempi, come meglio crede e non con imposizioni e limitazioni imposte da chi se la vive e se la gode nei palazzi di governo. Se a Roma avessero imposto le regole fi quando è sorta 2000 anni fa, oggi sarebbe un insieme di catapecchie e stradine. Non sarebbero sorti chiese e palazzi, e non ci sarebbero tutte le magnificenze artistiche oggi visitabili. Anche Portofino è sorta senza regole imposte, che se soggetta, non sarebbe mai nata. Ma le regole servono per conservare. Perché la montagna deve essere penalizzata mentre le città si allargano sempre più? Blocchiamo le nascite e le evoluzioni così conserveremo lo dtatu wu
Paola
Condivido!
Pietro
Buongiorno, ogni progetto, in particolare questo è ormai superato . Purtroppo abbiamo perso tutti i treni causa la mancanza di lungimiranza dei nostri amministratori e la completa mancanza di coalizione popolare su temi e obiettivi.
Saluti
Pietro dr
Cattapan Sergio
Consiglio di Stato grazie infinite
Paola
Sig. Cattapan
Lei dove vive?
Pier Giorgio consentino
Ecco questo dimostra quanto il Veneto conta in Italia