È uno dei riconoscimenti più importanti per le persone o Istituzioni che si sono distinte nell’anno in Brasile per la difesa e la promozione dei diritti delle persone piú fragili. Suor Silvia Vecellio, nativa di Auronzo di Cadore, presidente onoraria dell’Hospital São Julião, è tra le cinque personalità brasiliane premiate con il prestigioso “Premio Zilda Arns 2024” consegnato dalla Camera dei Deputati Brasiliana. A candidarla è stato il deputato federale Geraldo Resende. Il premio le è stato consegnato il 10 luglio scorso alle 16.00 nel Salone Nobile del Congresso Nazionale.
A ritirare il premio è stata la Sovrintendente alla gestione dell’Hospital São Julião, dottoressa Jessyka Mendes. Il Premio Zilda Arns sarà consegnato personalmente a Suor Silvia in una cerimonia il 19 agosto, data del suo 93° compleanno.
È importante far notare che i candidati al premio sono grandi personalità presenti in tutto il Paese e che si sono distinti in opere sociali, nello specifico a favore della cura degli anziani e dei bambini. Per il Presidente dell’Hospital Sao Juliao, dottor Carlos Melke, il riconoscimento è molto gratificante.: «Ringraziamo il Deputato Federale Geraldo Rezende per aver indicato Suor Silvia quale persona degna di concorrere per questo premio tanto importante in Brasile. La sua sensibilità ha avuto il merito di riconoscere il valore del lavoro missionario fatto dalla nostra Presidente Onoraria dell’Hospital São Julião».
Lavoro e presenza in oltre 60 anni soprattutto a favore degli ammalati di hanseniasi (lebbra o malattia di Hansen), ma anche per i bambini abbandonati fondando la Casa da Vovò Tulia, per gli emigranti fondando il Cedami e per i giovani con la Scuola don Franco Delpiano. Salesiana con il cuore grande di don Bosco e madre Mazzarello, suor Silvia ha il dono di saper coniugare la sua vocazione con il forte impegno sociale verso i poveri, gli ammalati, gli emigranti. Fin dal suo arrivo a Campo Grande (capitale dello stato del Mato Grosso del Sud) alla metà degli anni sessanta, suor Silvia ha iniziato a coinvolgere nella sua opera di ricostruzione dell’Hospital São Julião centinaia di persone, medici, avvocati, architetti, ingegneri e personaggi della politica. Sono celebri le sue “attese” davanti agli uffici di qualche Governante pur di ottenere i benefici richiesti per i suoi ammalati di hanseniasi che ha sempre messo al primo posto nella sua scala di valori.
Madre, maestra e amica è stata anche una grande educatrice per tutti noi volontari dell’Operazione Mato Grosso che attratti dal suo grande carisma siamo stati a lavorare con lei gomito a gomito imparando a donarsi con il sorriso sempre pronto accostato ad una grande capacità di “visione”. Non mancava mai dopo una sfuriata fatta da Suor Silvia per un compito svolto male un pensierino che ci faceva capire che la cosa era superata. Donna dal carattere forte e duro, tipico delle persone nate nelle vallate Bellunesi è stata carissima amica di Alziro Molin con il quale ha condiviso in giovinezza delle vie nelle Tre Cime di Lavaredo. Lavoratrice infaticabile ha saputo preparare il futuro dell’Ospedale che oggi grazie alla sapiente Direzione del Dott. Carlos Melke continua nella sua azione a favore degli ammalati più poveri del Brasile.
Suor Silvia è innanzitutto una donna innamorata di Cristo. Nonostante le sue giornate lavorative fossero pienissime di impegni, non ha mai trascurato la preghiera e l’Eucaristia quotidiane tanto da farle esclamare che: «Quello che ho potuto fare non è opera mia ma viene dalla fede, dalla speranza e dalla carità che si sono introdotte nella mia vita e non mi hanno mai abbandonata lungo tutto il mio lungo cammino». Il premio Zilda Anrs non è il primo: ha ricevuto negli anni scorsi anche la cittadinanza onoraria del comune di Torino e molti altri. E non sarà neanche l’ultimo che viene attribuito a questa donna, la quale schiva come sempre questi riconoscimenti ma li accoglie quale sostegno a tanti bisognosi che continuano a bussare alla porta chiedendo pane, cure mediche e accoglienza fraterna.
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2 commenti
Graziella De Toffol
Grande Sr Silvia !!!!
Lorenzo Sperti
L’ho potuta conoscere e vedere in azione nell’ospedale-villaggio “San Giuliano”. Da restare incantati! Scherzosamente era definita “la Secca”, non solo per il suo profilo fisico sottile, ma anche per la sua essenzialità che nulla concedeva all’esteriorità, allo spettacolo.