Anche quest’anno sono andati a ruba in poche ore i 400 biglietti dell’appuntamento annuale con la “lirica silvestre” al teatro al Mut, sopra la frazione bellunese di Sossai, ai piedi del Nevegal. Sabato 17 agosto e in replica domenica 18 è stata rappresentata l’opera lirica “Tosca”, l’avvincente dramma di Victorien Sardou musicato nel 1900 da Giacomo Puccini. L’opera è stata appositamente adattata e revisionata per l’occasione dal regista bolognese Dario Turrini che ha condotto lo spettacolo impersonando lo stesso Puccini con simpatici e apprezzati intermezzi narrativi, introducendo momenti di leggerezza in una storia drammatica.
Lo spettacolo si è svolto sotto la direzione artistica del tenore bellunese Domenico Menini, con l’esibizione di professionisti di notevole spessore e anche di fama internazionale: la soprano Silvana Froli nelle vesti Floria Tosca, il baritono Omar Kamata nel ruolo del barone Scarpia e lo stesso Domenico Menini nella figura del pittore Mario Cavaradossi. L’accompagnamento musicale è stato offerto da un ensemble di otto elementi dell’Orchestra Dolomiti Symphonia diretta dal bellunese Delio Cassetta. La spettacolarità del coro “Città di Conegliano”, composto da 12 elementi, ha chiuso il primo atto con un “Te Deum”.
Grande soddisfazione per la risposta del pubblico e il successo dell’iniziativa da parte degli “Amici del Mut” che da anni portano avanti una minuziosa opera di manutenzione dei piani terrazzati che contraddistinguono un’ampia zona sopra Sossai, con una attenta e rispettosa manutenzione dei muri a secco e dei sentieri di collegamento; da quelli che un tempo erano terrazzamenti per orti e campetti hanno ricavato un vero e proprio teatro all’aperto di particolare suggestione scenografica, tale da incantare il pubblico.
Lo spettacolo annuale di “lirica silvestre”, spiega Silvano De Salvador, presidente dell’associazione “Amici del Mut”, è a corollario dei lavori di recupero e mantenimento dell’ambiente, un modo efficace per valorizzarne le caratteristiche e la storia. L’evento è sostenuto anche da numerose attività economiche (in particolar modo da Unifarco) e si avvale della condivisione della Fondazione Teatri delle Dolomiti e del patrocinio di Provincia di Belluno, Comune di Belluno, Fondazione Dolomiti Unesco, Cai e Fondazione Angelini.
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