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lunedì 25 Novembre 2024,

Nel 2033 in Veneto ci saranno 281 ultra65enni ogni 100 giovani

Uno spunto di riflessione nasce dall'analisi dei più recenti dati demografici forniti dall'Istat, che indicano un aumento significativo della popolazione anziana nei prossimi decenni. Tra gli over 80, Belluno sarà la provincia con il maggiore incremento

Una nota del sindacato Spi Cgil del Veneto lancia un segnale allarme e lo indirizza all’Amministrazione regionale, perché nei prossimi anni il Veneto si troverà di fronte a due grandi sfide: programmare adeguatamente la sanità e l’assistenza territoriale e promuovere politiche efficaci per l’invecchiamento attivo. Lo spunto di riflessione nasce dall’analisi dei più recenti dati demografici forniti dall’Istat, che indicano un aumento significativo della popolazione anziana nei prossimi decenni.

I numeri dell’Istat parlano di una crescita costante della popolazione over 65 in Veneto, con un aumento di oltre il 20% entro il 2033 e del 39% entro il 2043. Attualmente, gli ultra65enni rappresentano il 24,1% della popolazione veneta, ma nel 2033 saranno il 29,5%, pari a circa un milione e 425 mila persone. Tra vent’anni, questa cifra raggiungerà un milione e 633 mila, ovvero il 34,2% dei residenti.

La situazione è ancora più delicata per gli ultra80enni, che costituiscono una fascia di popolazione particolarmente fragile. Attualmente sono 374 mila, pari al 7,7% della popolazione, ma nel 2033 questa cifra salirà a 450 mila, ovvero il 9,3% degli abitanti. Entro il 2043, si prevede che gli over 80 saranno oltre mezzo milione, rappresentando l’11,4% della popolazione.

A livello provinciale, Rovigo e Belluno saranno i territori con il più alto tasso di invecchiamento, con una percentuale di ultra65enni che supererà il 33% entro il 2033. In altre province, come Verona, Venezia, Padova, Treviso e Vicenza, la crescita sarà comunque significativa, con percentuali che si avvicineranno al 30% della popolazione. Tra gli over 80, Belluno sarà la provincia con il maggiore incremento, passando dall’attuale 8,8% a oltre il 10% entro il 2033.

Un aspetto da non trascurare è l’indice di vecchiaia, che misura il rapporto tra anziani e giovani tra 0 e 14 anni. Attualmente, in Veneto ci sono 195 anziani ogni 100 giovani, ma questa proporzione è destinata ad aumentare a 281 entro il 2033 e a 303 entro il 2043.

«L’invecchiamento della popolazione è un segnale positivo, poiché dimostra un aumento dell’aspettativa di vita», ha dichiarato Nicoletta Biancardi dello Spi Cgil del Veneto. Tuttavia, la stessa Biancardi sottolinea la necessità di programmare fin da subito politiche efficaci per affrontare le problematiche legate all’età avanzata. «È essenziale intervenire sulla non autosufficienza, potenziando le risorse, aumentando i posti letto nelle strutture per anziani e riorganizzando l’assistenza domiciliare», ha aggiunto. Biancardi ha anche evidenziato l’importanza di promuovere politiche per l’invecchiamento attivo, creando spazi di socializzazione per evitare l’isolamento degli anziani soli, un fenomeno in crescita che coinvolgerà quasi 400 mila persone entro il 2033.

La Spi Cgil del Veneto chiede che queste tematiche vengano affrontate con urgenza e che siano una priorità nella prossima campagna elettorale regionale, ribadendo che la programmazione delle politiche sanitarie e socioassistenziali deve iniziare subito per evitare situazioni critiche come quelle verificatesi durante la pandemia di Covid-19.

1 commento

  • È difficile e triste doverlo ammettere, ma nel futuro aumenteranno comunque anche le insofferenze e le “dimissioni” dalla vita. Per questo in regione già qualcuno sta provvedendo?

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