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sabato 23 Novembre 2024,

Digonera, la storia del lago che non nacque ►FOTOGALLERY

L'andamento della strada che sarebbe dovuta correre sopra il coronamento della diga, mai realizzata

Giorgio Fontanive ripercorre per L’Amico del Popolo la storia del lago che non nacque, a monte di Caprile di Alleghe, nell’alta valle del Cordevole: avrebbe dovuto lambire il villaggio di Digonera, in comune di Rocca Pietore. Sui fianchi della montagna gli appoggi in calcestruzzo, già realizzati, sono ancora lì ma la diga, il muro, non fu mai edificato perché accadde il Vajont e questo determinò il blocco dei lavori. Qui proponiamo la carrellata di immagini con le didascalie di Fontanive, l’ampio approfondimento è pubblicato sul numero 41 dell’Amico del Popolo, in distribuzione in questi giorni a tutti gli abbonati e disponibile anche nelle edicole.

Automezzi Zasio con reduci della Grande Guerra del 7° Alpini in sosta per pranzo al nuovo Albergo Ristorante Digonèra (estate 1929).
Cerimonia d’inaugurazione al Sacrario di Saleséi; sullo sfondo sono indicati i tracciati della viabilità. In rosso in basso la strada Savinèr-Digonèra; in nero il vecchio collegamento con Sopracordévole e Laste sul percorso della storica mulattiera (tratteggiata in alto); in verde il primo tratto carrozzabile completato fino alla Otada de Pré de Pecéi.
Stralcio da una mappa Sade del 1943 dell’originario progetto per la “Diga di Caprile” con la superficie del lago in azzurro prevista dai tecnici di Venezia a quota 1150 m. In rosso il tracciato della carrozzabile di Guerra completata nel 1915; in nero la Caprile-Cernadói inaugurata nel 1916; in viola il tracciato del nuovo collegamento Caprile-Digonèra con il bivio a Pian de Sala e il passaggio in destra Cordévole sul coronamento della diga.
Fermata del piccolo autobus Buzzatti a Digonèra, immancabile luogo di sosta della linea Livinallongo-Caprile per le necessità sociali e metaboliche di autisti e passeggeri. Senza parlare delle difficoltà stagionali nella stretta gola, la dimensione degli autobus permetteva il transito nelle anguste gallerie (foto qui sotto) solo per lo scarso traffico di quel tempo.

Ricostruzione a colori del paesaggio scaturito dalla costruzione dello sbarramento di Digonèra in Val Cordévole dalla Strada delle Dolomiti verso la Civetta: insomma, non male…; notare a valle di Digonèra il segmento della carrozzabile (cartolina augurale d’epoca; elaborazione grafica di L.Cadorin).
Panoramica dall’ex Albergo Bellavista di Laste verso sud. In rosso il tracciato del collegamento studiato nel 1940 per dare accessibilità alla vallata attraverso il coronamento della diga posto a 110 metri dal fondovalle.
Ricostruzione dell’aspetto del lago di Digonèra verso nord quale sarebbe stato almeno dal 1966; lo specchio d’acqua avrebbe raggiunto il ponte di Saleséi sul vecchio confine di Stato (cartolina Ghedina, elaborazione di G. Fontanive).
Aspetto attuale dei lavori alla diga arrestati del 1964 dopo la tragedia del Vaiont. Il tratteggio rosso segnala la presenza di una linea di frattura che s’immerge giusto sui due versanti nella gola di Digonèra qua approfonditasi così angusta per l’indebolimento strutturale delle rocce incassanti. Questa non era la sola incongruenza per la progettazione di una grande opera a scopo idroelettrico in questo sito, ma era sicuramente la più evidente.

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