Un percorso di 500 chilometri suddiviso in 30 tappe, un itinerario che attraversa paesaggi mozzafiato e luoghi di grande valore storico e spirituale. Il Cammino delle Dolomiti, nato quasi ventuno anni fa, ha raggiunto un importante traguardo: il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Veneto, che lo ha inserito nella rete dei cammini veneti.
L’idea di questo itinerario prese forma nella primavera del 2004, nei giorni che precedettero la scomparsa del vescovo Vincenzo Savio. L’anno successivo iniziò a concretizzarsi e il 31 gennaio 2023, nel diciottesimo anniversario della sua fondazione, venne firmato un protocollo d’intesa tra la Provincia, la Diocesi e il Consorzio DMO Dolomiti per la gestione, lo sviluppo e la promozione del cammino.
Il 6 febbraio 2025, con il riconoscimento regionale, il Cammino delle Dolomiti ottiene un ulteriore impulso. L’assessore Federico Caner ha annunciato la decisione sottolineando come il percorso si snodi «attraverso sentieri e strade secondarie, offrendo ai viaggiatori un’opportunità straordinaria per scoprire il patrimonio naturalistico e storico della regione». Ha inoltre evidenziato il valore dell’itinerario, definendolo «un’esperienza unica tra natura, storia e spiritualità che arricchisce la rete dei cammini veneti».
Il cammino si sviluppa ad anello e tocca luoghi di grande suggestione, tra cui il Santuario dei Santi Martiri Vittore e Corona, punto di partenza del percorso, la casa natale del beato Giovanni Paolo I a Canale d’Agordo, il sito minerario di Val Imperina e la diga del Vajont, luogo simbolo della memoria collettiva italiana.
«Si tratta di un’esperienza adatta a tutti: escursionisti, pellegrini, appassionati di natura, storia e tradizioni enogastronomiche», ha spiegato Caner, aggiungendo che il percorso è studiato per garantire un’esperienza accessibile e immersiva, con segnaletica dedicata e una rete di servizi per l’accoglienza, il ristoro e il pernottamento.
Il progetto rientra nella strategia regionale di valorizzazione dei cammini, con l’obiettivo di promuovere un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali. «Attraverso boschi secolari, valli incantate e vette maestose, i visitatori possono vivere un’esperienza autentica, lontana dal turismo di massa, riscoprendo la bellezza del viaggio lento e consapevole», ha dichiarato l’assessore.
Oltre al valore paesaggistico, il Cammino delle Dolomiti si propone anche come un itinerario di introspezione e spiritualità. Tra antichi luoghi di culto, capitelli votivi e monasteri immersi nel silenzio della montagna, ogni passo diventa un’occasione di riflessione, intrecciando storia, tradizione e fede in un’esperienza profonda e significativa.
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