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Accoglienza, riflessione per crescere insieme

A seguito del dibattito sull’accoglienza o meno dei profughi/immigranti sviluppatosi in questo ultimo periodo in Agordino, i parroci della vallata hanno preso carta e penna per proporre ai fedeli delle varie comunità una riflessione sull’accoglienza «affinché – hanno scritto – tutti possiamo aiutarci a crescere nello spirito di giustizia e di solidarietà».
La riflessione, che è stata diffusa domenica 4 dicembre, è stata articolata in quattro punti. Eccoli.
1. «Anzitutto occorre essere consapevoli che il fenomeno dell’arrivo di migranti "profughi" è inevitabile e non finirà a breve scadenza, stante il drammatico panorama che offrono soprattutto il Medio Oriente e l’Africa: molti fuggono da guerre, da persecuzioni, dalla miseria e dalla fame».
2. «Ribadiamo che stiamo parlando di "persone" che hanno la stessa dignità, molti doni e gli stessi bisogni di ciascuno di noi, pur nella diversità di pelle, cultura, religione. Siamo tutti figli dello stesso Padre cui è affidato questo mondo come Casa comune, da custodire e da condividere».
3. «Ricordiamo che, a monte delle concrete decisioni su questa emergenza, sta lo spirito di accoglienza, il cuore. Prima viene la disponibilità di fondo, o se vogliamo "di principio". Poi viene la necessaria riflessione sulla progettualità, dove è doveroso valutare le disponibilità e le difficoltà, senza però nascondere le proprie incertezze dietro motivi di carattere politico, economico o semplicemente organizzativo».
4. «Le nostre osservazioni vogliono solo offrire un contributo positivo di fronte al fenomeno che ci impegna e preoccupa. Non ci nascondiamo le difficoltà obiettive che esistono e le comprendiamo: di fronte ad esse è legittima la richiesta di chiarezza che da più parti si esige; da parte nostra, come parrocchie, diamo la nostra disponibilità a collaborare per una autentica integrazione dei migranti e venire incontro, nell’ambito del principio di sussidiarietà, ai problemi che esistono, certi della risposta generosa della gente agordina, che si manifesta da sempre in tanti settori della vita sociale e che molti possono testimoniare».
A conclusione della lettera un’ultima riflessione ispirata in maniera diretta a quanto suggerisce il Vangelo.
«Noi, da cristiani – scrivono i parroci agordini – non possiamo non lasciarci guidare dal Vangelo dove Gesù si identifica con chi bussa alla nostra porta e dice: "Ero straniero e mi avete accolto... Venite benedetti!".
Auspichiamo che una fruttuosa collaborazione tra comunità civile ed ecclesiale porti i frutti da tutti auspicati di vera solidarietà nella giustizia e, quindi, nella pace».
Fin qui la lettera dei parroci dell’Agordino che ci pare importante far conoscere anche oltre i confini della loro vallata perché quello dei migranti è un problema che riguarda tutti e sul quale tutti ci si deve interrogare al fine trovare le soluzioni migliori possibili dal momento che si tratta di una questione che mette in gioco in modo forte la dignità più profonda delle persone, sia di coloro che arrivano, sia di coloro che accolgono.

Leggi il "fondo" della settimana scorsa.

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